L'ultima stagione
- Autore
- Nino Lacagnina
- Editore
- Youcanprint
- Pubblicazione
- 30/03/2015
- Categorie
Col tempo si cresce, si diventa grandi, maturi e poi … s’affronta la stagione ultima della vita con animo nuovo, più riflessivo, ponderato, senza fretta alcuna come a sbocconcellare l’ultima parte di una gran fetta di torta che non si crede possa mai finire e che, invece, finirà, finirà inesorabilmente come ogni cosa di questo mondo e, anche per questo, dolce e gustosa più che mai!Anche in questa stagione l’individuo si arrovella per la propria fine pur essendo cosciente che, sin dalla notte dei tempi, infiniti sono stati i tentativi per la conquista dell’immmortalità come quello effettuato da Gilgamesh, mitico re di Urùk che, non accettando la fine dell’umanità, si pone alla ricerca di Utnapishtim, unico essere sopravvissuto al diluvio universale che conosce il secreto dell’immortalità. Dopo aver affrontato un periglioso viaggio ed affrontato terribili prove, alfine, lo trova nella sua isola felice, a Dilmun, da dove gli rivela il gran segreto: l’uomo, come gli dei, è immortale, ma lui non lo sa e pertanto, come sin dai tempi primordiali, al suo risveglio non sapeva di essere lo stesso di quello del giorno prima, così quando muore si abbandona a un lungo sonno, anche di millenni, ma senza memoria al risveglio. Per scoprire questo grande inganno basterebbe sapere che: “Chi è vivo, vivo resta. E che “Tu ti disfi del corpo che non serve, come un serpente butta la sua pelle e ne indossi una nuova. Nel fare ciò, se annulli il vuoto di coscienza la morte è vinta …”Per annullare il vuoto di coscienza necessita - essere vigile quando si dorme a mezzo del controllo del proprio io - in un viaggio astrale - e quindi, al risveglio, essere capace di riallacciare tutti quei fili del - prima - a “quei fili spezzati che ti ritrovi, interroganti, intorno”. Inoltre, in soccorso a questa stagione, non manca mai la presenza di uno scrigno personale che permette a ciascuno di rovistare senza tema di critiche, rancori, dicerie e sofferenze.Esso è un grande alleato antico in cui sono stati riposti con cura, tutte le immagini degli accadimenti vissuti nei lunghi anni trascorsi, le sensazioni provate, i ricordi dolci, amari, tristi, allegri, strettamente personali, di parenti e amici, di importanza individuale, collettiva, epocale, che hanno coinvolto l’umanità intera, in un susseguirsi incessante e continuo.Così è facile, dolce e struggente rivivere ogni avvenimento vissuto reso mitico dal trascorrere del tempo.
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