La ballata del vecchio marinaio: Kubla Khan

“Venne allora la TEMPESTA; / e fu tirannica, violenta: / ci colpì con le sue ali sorprendenti / e ci cacciò avanti, verso sud. / Con le alberature piegate e la prua immersa, / come colui che inseguito da urla e strepito / ancora calpesta l’ombra del nemico / e curva in avanti la testa, veloce avanzava la nave: forte ruggì la tempesta / e per sempre volammo verso sud. / La terra dei ghiacci e degli spaventevoli rumori, dove non si scorgeva essere vivente.”



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