In compagnia della tua assenza

Sophie, ebrea bella, colta ed elegante, nasce ad Aleppo negli anni ’20. Studia in Francia e dopo essere sfuggita alle leggi razziali si trasferisce in Italia con l’amato Maurice e la primogenita Aline. Nella Milano del dopoguerra si fa notare per lo stile anticonvenzionale: è una giovane donna sofisticata e benestante che con le figlie parla solo in francese e preferisce andare alla Scala invece che in sinagoga. Elegante e indomabile, Sophie guida (anche il motoscafo), gestisce e amministra la famiglia come fosse lei “il maschio” (il marito è spesso lontano per lavoro e di lei si fida). La sua vita scorre raccontata dalla figlia Esther: sullo sfondo la guerra, l’esilio, i profughi, il boom economico, il bel mondo, gli ebrei e la loro cultura. Fino a che Sophie, che è diventata nonna e ha perso Maurice, comincia a sentirsi isolata. Soffre. La sua camminata eretta e svelta si fa tentennante. Il dolore alla schiena è pungente. Il passo piano piano più debole. Sophie, che ha sempre curato molto il suo aspetto, è sconvolta dal decadimento. E quando la malattia la mangia piano piano, lei decide di offrire tutta se stessa prima di abbandonare il gioco. Con fermezza e dignità. Le stesse con cui ha governato la sua vita e quella delle quattro figlie, che devono trovare un accordo e assecondare la decisione ultima di una madre che si farà rispettare fino in fondo dalla vita e dal tempo. “Mamma! Non ti sei arresa al volere altrui così comenon ti sei mai fermata di fronte alle difficoltà, mantenendo la segretezza, un lungo e assiduo lavoro sulle punte, come una ballerina, invisibile all’occhio dello spettatore incantato dalla sua leggerezza.”

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Mangialibri

In compagnia della tua assenzaMangialibri

La sera sta scendendo, ma non è una sera come le altre. La morte di Sophie è caduta nella vita di Esther come una scure recidendo per sempre il “prima” e il “dopo”. Sua madre non c’è più e adesso deve fare i conti con un’assenza che occupa gran parte del suo mondo, il corpo minuto coperto dal lenzuolo bianco è adagiato sul letto davanti ai suoi occhi, e niente della grandezza Leggi tutta la recensione

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