Consume me

AUTOCONCLUSIVO

Evil:
Sono nato in una notte senza luna e senza stelle. Un benvenuto perfetto per chi nasce con l’anima nera.
Amo distruggere, arrecare dolore. Amo sentire le urla dei dannati.
Perché sono il figlio del Diavolo e le tenebre sono la mia casa.

Devo portare a termine una missione: infangare d’oscurità l’anima di una donna marchiata fin dall’infanzia. Hope Anderson.
Lei rappresenta il punto di svolta per noi demoni.
Per l’Inferno.
Ma non era previsto che risvegliasse in me l’unica cosa che ho cercato di sopprimere fin da quando ne ho memoria.

Hope:
Sono merce di scambio.
La mia vita non mi appartiene. Lo conferma il pentacolo capovolto impresso sul palmo della mia mano sinistra.
Il simbolo del Diavolo.

Ho scoperto parti di me che nemmeno pensavo esistessero: il desidero di fare del male, la sete di vendetta, la voglia di vedere scorrere il sangue.
Il buio che mi ha sempre tormentata, ora, mi ammalia. Mi seduce grazie a degli occhi rossi capaci di consumarmi con una passione deviata.
Il loro richiamo è potente e non riesco a resistere.
O, forse, non voglio resistere.


ESTRATTO:
Il sangue scorre copioso
al ritmo di una lugubre litania.
Il cielo è invaso dalle fiamme,
il mondo è scosso dalle urla degli esseri umani.
Passi violenti si avvicinano,
così come la fine.
Occhi rosso fuoco osservano la devastazione
e godono per ciò che vedono.
Il Diavolo è arrivato
e l’amore contro di lui non può nulla.
Nulla.

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RECENSIONE: Consume Me | di Elvereth AhnIl Libro Sul Comò di Meg - Blog

Elvereth Ahn mi ha colpita: ha tentanto di narrare una storia per nulla facile, navigando in parte in stereotipi tradizionali, ma donando un tocco in più che le ha fatto guadagnare il 4 in pagella: la scelta della narrazione in prima persona a parer mio è azzeccata, in quanto immergersi nella mente e nell’animo dei personaggi, contorti e obiettivamente poco sviluppati, ci ha portato a tollerare maggiormente la storia e seguirla sino alla fine. Leggi tutta la recensione

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