Come investire nell’arte e dormire sereni

Faccio l’art dealer ormai da più di qualche anno. All’arte mi sono avvicinato tardi, ma da un angolo visuale, come dire, molto particolare: ho incontrato centinaia di collezionisti italiani e stranieri, ne ho sondato dubbi e necessità, timori e speranze. Perché l’arte costituisce uno tra i beni rifugio per eccellenza, con notevoli risparmi, anche in termini fiscali, rispetto all’investimento su immobili o titoli azionari. Ma è un settore pieno di trappole, al quale avvicinarsi con criterio. Per tale ragione nasce questa guida, utile per chi voglia diventare un collezionista, ma stando ben lontano dalle insidie. Intendiamoci, è anche un mondo pieno di sorprese. La famiglia che mi chiamò ad esempio in Friuli aveva atteso davvero tanto prima di fare un acquisto. Alla casa avevano tagliato luce e gas e per l’illuminazione usavano ormai le candele. Era una villetta vecchia, umida e ammuffita. Il proprietario andava sulla sessantina, non lavorava e viveva con la pensione della madre. Fui accolto da 18 cani che abbaiavano, forse per la fame. Ma dentro era ospitato un piccolo tesoro: 40 opere del ’600 e del ‘700 che volevano finalmente vendere. Chi se lo sarebbe mai aspettato?

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