Gli occhi di Mia: Racconto Erotico

Mia è una ragazza che ha vissuto una vita difficile e vorrebbe evitare ai fratellini la stessa esperienza. Per questo accetterà il ricatto del suo patrigno, completamente stregato dalla sua giovane bellezza e dalle sue floride forme.

-Adatto ad un pubblico adulto-

Enzo aveva una paura folle di volare, quindi prenotarono il biglietto del treno, l’intercity notte che partiva la sera da Lamezia Terme ed arrivava a Milano il mattino seguente. Per non arrivare troppo sconvolti presero una cuccetta. In questo modo avrebbero avuto un giorno per sistemarsi un pochino nell’appartamento già arredato, che un cugino gli aveva offerto a prezzo modico, prima che Enzo cominciasse a lavorare il giovedì seguente.
I fratelli maggiori erano partiti lunedì mattina, ora sarebbero partiti loro due, Mia si chiese se i piccoli di casa: Antonio e Francesco, si sarebbero sentiti soli senza di lei, come sicuramente si sarebbe sentita lei a Milano senza di loro.
Non c’era possibilità di appello, e Mia sistemò il suo bagaglio sotto alla cuccetta, mentre il padre sistemò il proprio sul portabagagli.
Mia si sentiva morire mentre il treno cominciava la sua corsa, dal finestrino cercò di respirare a pieni polmoni l’aria del mare e della sua Calabria, dai racconti dei migranti sapeva che Milano puzzava. Cercò la nota positiva, i letti erano quattro ma il controllore le aveva detto che erano fortunati perché gli altri due erano rimasti vuoti, quindi potevano sistemarsi per dormire da subito in quanto non li avrebbe disturbati nessuno.
Entrambi occuparono i letti in basso, e si prepararono subito per dormire spegnendo la luce principale e assicurandosi di aver chiuso bene la porta per evitare che qualche furfante tentasse di derubarli nella notte. Una volta spenta la luce, Mia si slacciò il reggiseno per rimanere più libera nella maglietta.
Dopo una mezz’oretta, cullata dal dondolio del treno, si addormentò, mentre Enzo si girava e rigirava nel letto vittima di mille pensieri: “Speriamo che vada tutto bene...”
Mentre cercava di addormentarsi, nella luce fioca della lampadina di emergenza, Enzo non poté non notare il florido seno della figliastra ondeggiare, la maglia estiva lasciava poco spazio all’immaginazione e quel fluttuare le faceva strisciare i capezzoli contro il tessuto. Così stuzzicati si erano erti al massimo, mostrandosi in tutta la loro voglia. Senza falsi perbenismi ammise a se stesso di esserne attratto, come qualsiasi uomo sulla faccia della terra sarebbe stato…

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