Arrivederci
Il canto smorzato da pareti ha suonato nella macchina fotografica attraverso un corridoio. Da qualche parte ad altra la sua fine qualcuno mormorò, essendo rotto su grido. Il supervisore ha scricchiolato suole.
Il burlone rimane nella macchina fotografica, in abbracci di una giacca di stretto.
Oscurità dannata. Giorno adesso o notte? Ha provato a ritornare a realtà.
Ma come risultato poteva solo presentare questo non è disturbato da un mal di testa terribile e che fa un passo al supervisore sulla testa, le ossa di cranio di pause, preme il suo cervello inutile come se una testa di cavolo di cavolo marciio: ordinario inutile.
Sentito l'odore di umidità e calcestruzzo.
Senza limitazioni il danno principale, i polmoni sono bruciati.
Ha chiuso occhi, avendo sorriso, sia il capogiro sia la nausea amplificata, ma le pareti della macchina fotografica hanno cominciato a recedere fino a è scomparso affatto.
Ha provato ad aggiungere qualcos'altro allo spazio immaginato, oltre alle persone facenti un gran sorriso che già hanno diventato stucchevoli a lui tirando a lui le mani coperte con melma biancastra, da noia che certamente appare in luogo sperduto di ragione, ma i pensieri sono fuggiti.
Il burlone rimane nella macchina fotografica, in abbracci di una giacca di stretto.
Oscurità dannata. Giorno adesso o notte? Ha provato a ritornare a realtà.
Ma come risultato poteva solo presentare questo non è disturbato da un mal di testa terribile e che fa un passo al supervisore sulla testa, le ossa di cranio di pause, preme il suo cervello inutile come se una testa di cavolo di cavolo marciio: ordinario inutile.
Sentito l'odore di umidità e calcestruzzo.
Senza limitazioni il danno principale, i polmoni sono bruciati.
Ha chiuso occhi, avendo sorriso, sia il capogiro sia la nausea amplificata, ma le pareti della macchina fotografica hanno cominciato a recedere fino a è scomparso affatto.
Ha provato ad aggiungere qualcos'altro allo spazio immaginato, oltre alle persone facenti un gran sorriso che già hanno diventato stucchevoli a lui tirando a lui le mani coperte con melma biancastra, da noia che certamente appare in luogo sperduto di ragione, ma i pensieri sono fuggiti.
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