Una giornata con Dufenne

Pubblicato nel 1968, Una giornata con Dufenne descrive con toni introspettivi e autobiografici l'incontro tra alcuni ex compagni di collegio nell'antico edificio scolastico. Ad accompagnare il protagonista-narratore, medico in un ospedale psichiatrico, l'amico di un tempo, Gastone Dufenne, avvocato socialista dal carattere passionale e sanguigno, indipendente e libertario, con il quale lo psichiatra ritrova dopo quarant'anni un'intatta sintonia. L'evento apparentemente leggero e lieto diventa, sotto la penna indagatrice di Tobino, lo spunto per una narrazione capace di scandagliare in profondità i singoli personaggi: il medico delle terme, imprigionato nella propria piccineria, il deputato di provincia, il pomposo barone universitario, il farmacista chiacchierone, ciascuno rappresentante di un'Italietta meschina e dalla corta memoria, sempre pronta a scegliere la via più facile e a distogliere lo sguardo dalla verità, morale prima ancora che storica. Di contro a questo mondo di piccolezze e inerzia si erge la figura di Mario Pasi, l'amico partigiano torturato e ucciso dai tedeschi, rimpianto e venerato da Tobino, un eroe contemporaneo protagonista, con la sua assenza, di questo romanzo dalla rara intensità di pensiero e sentimento.

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