IL VANGELO SECONDO GAY

Due novelle, un unico romanzo, e forse un sequel: geniale nella promessa, avvincente nella lettura.
Se al secolo mancava una vera scrittura creativa, che facesse proprie le lezioni di poesia, filosofia e cinema, ora siamo davanti a un inaspettato fenomeno letterario.
Lo stile di scrittura di Angelo Orazio Pregoni non ha eguali per scioltezza e fluidità, diventando riconoscibile, trasversale e inimitabile dopo poche righe. Essenziale e veloce nel codificare frasi e pensieri, Pregoni caratterizza le pagine del libro con asciuttezza e un velato disincanto umano, senza mai permettersi giudizi, ma al contrario sollecitando il lettore a un senso critico.
Un’opera escatologica, emancipante che quando termina lascia un vuoto, come un’amante persa, un tempo remoto, un paese lontano.

Giuda sentì le sue parole in silenzio. Pianse. Disse: "Tu sei gloria, tu sei potenza, tu sei forza! Combatti con noi Gesù!"
Gesù lo baciò con amore, e tenendogli la testa fra le mani annunciò: "Io sono la buona novella! Io sono il rimorso della guerra! Io sono lo stupore del sangue versato! Lascia che io muoia per vivere in eterno! E così sia."
"Il Vangelo secondo GAY", "la più scioccante verità della storia", è sicuramente un piccolo capolavoro dai risvolti antropologici e immaginifici, che affonda la sua narrazione nella nostra quotidianità, ribaltando la diffusa morale condivisa , ma concedendoci il raro privilegio di pensare con la nostra testa.

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