Sanguisuga

Una fuga tra la nebbia e le luci parigine per ritrovare se stesso, per ritrovare il coraggio di cedere alla tenerezza e all’affetto. Sembra che giri a vuoto, anche se nessuna destinazione è lasciata al caso. Tutto ha un fine, il suo inconscio lo spinge ai limiti estremi della sopportazione psichica umana. Trascorre le giornate abusando di hashish e lexotan e spendendo quella vita che continua a rubare ad altri uomini. Vorrebbe non averne più, vorrebbe che tutto finisse, ma non può fare a meno di accumularne di nuova.
Così Marcello vive da esule volontario, come gli piace definirsi, in una città che non gli appartiene e a cui lui non appartiene.
 

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