Nella mente di Stoner: essere John Williams: Un reportage sulle tracce dello scrittore americano

Capita spesso, alla fine di un libro per noi importante, di chiedersi come sia nata l'idea di quella storia, in che modo e da chi sia stato concepito il protagonista che tanto ci ha colpito. Andando a scavare può succedere di restare delusi. A volte, invece, un nuovo mondo tutto da esplorare si apre davanti a noi con la consapevolezza che effettivamente quel romanzo non finisce con l'ultima pagina, ma continua nella vita del suo autore.

È il caso di John Williams (1922-1994), scrittore americano rimasto nel limbo della grande letteratura fin dopo la sua morte e acclamato con la riscoperta di Stoner, romanzo che ha dovuto attendere oltre 40 anni prima di trasformarsi da perla nascosta in bestseller. Tra le pieghe del velo che sembra coprire l’esistenza di questo brillante, coltissimo e tormentato professore dell’Università di Denver pare di scorgere un riflesso di William Stoner, il protagonista del suo libro più famoso. Un riflesso che però, a ben vedere, sembra catturare solo una goccia, per quanto pura e scintillante, della vita di John Williams. Per decenni oggetto di culto e ispirazione silenziosa tra studenti, docenti, giornalisti e scrittori, Stoner è cioè solo uno degli “indizi” letterari lasciati dallo scrittore.

L'esistenza dell'autore americano potrebbe ispirare tranquillamente un romanzo a sé: dolorosa e vitale, ricca di delusioni, ma anche di successi costruiti nel tempo e con tanta fatica, al tempo stesso ordinaria e straordinaria. Attraverso un percorso intervallato anche da tante immagini inedite, questo reportage ritrae l'autore dopo averne seguito le tracce nel Colorado, nell’Arkansas e nel Missouri, alla scoperta dei suoi documenti personali, dei suoi luoghi, delle persone che lo hanno conosciuto.

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