I Teneri Ingegni: il Leon Battista Alberti (McKewese Vol. 1)
- Autore
- Benedetta Bellu
- Pubblicazione
- 03/09/2018
- Categorie
I Teneri Ingegni – il Leon Battista Alberti racconta le peripezie rinascimentali, ma in un modo del tutto inconsueto, perché nessun personaggio è super partes, ma immerso nelle contraddizioni sue e della realtà storico-culturale propria di quei tempi e, probabilmente, non solo di quelli.
Due colonne, Benedetto Dei e Leonardo da Vinci, supportano la trama: il primo, sconosciuto ai più, fu all’epoca la chiave di volta per molte corti d’Europa, che ne contesero i servigi e la risaputa onestà; il secondo, della cui personalità sembrerebbe nota ogni sfaccettatura, fa invece da contraltare al Dei col proprio temperamento da cantastorie, ribelle, tanto recalcitrante nell’accettare i dettami del tempo, da abbracciare la contemporanea dottrina platonica e la corrente riformista, per essere libero d’esprimere le proprie idee, senza subire le incomprensioni dei committenti, dai quali si sentirà incompreso per la maggior parte della vita. Certe sue opere, o i loro significati intrinseci, vengono perciò analizzati e spiegati in rapporto a questi contrasti, ad una lotta non solo interiore ma persino storica.
Il Leonardo che viene raccontato è anzitutto un giovane orgoglioso, che deve farsi largo nel panorama internazionale, schiacciato dai problemi economici, dalla scarsità delle richieste, dalla ricerca di successo, assai simile nelle sue problematiche ad ogni giovane moderno in cerca di lavoro e di fortuna.
Ma poi un evento inatteso accorre a sconvolgere la vita dei personaggi, portando ad intrecciare i passi loro e dei contemporanei in un giallo storico senza esclusioni di colpi.
Tramite Benedetto Dei e Leonardo da Vinci, infatti, non solo viene sciolto l’intreccio, ma viene messo in evidenza come, attraverso l’operato dell’Accademia platonica fiorentina (e dei suoi membri eccellentissimi!), il corso della Storia internazionale sarebbe potuto cambiare in maniera significativa, qualora fosse stato permesso loro di compiere quanto oggettivamente gli accademici tentarono di fare per tutta una vita.
Due colonne, Benedetto Dei e Leonardo da Vinci, supportano la trama: il primo, sconosciuto ai più, fu all’epoca la chiave di volta per molte corti d’Europa, che ne contesero i servigi e la risaputa onestà; il secondo, della cui personalità sembrerebbe nota ogni sfaccettatura, fa invece da contraltare al Dei col proprio temperamento da cantastorie, ribelle, tanto recalcitrante nell’accettare i dettami del tempo, da abbracciare la contemporanea dottrina platonica e la corrente riformista, per essere libero d’esprimere le proprie idee, senza subire le incomprensioni dei committenti, dai quali si sentirà incompreso per la maggior parte della vita. Certe sue opere, o i loro significati intrinseci, vengono perciò analizzati e spiegati in rapporto a questi contrasti, ad una lotta non solo interiore ma persino storica.
Il Leonardo che viene raccontato è anzitutto un giovane orgoglioso, che deve farsi largo nel panorama internazionale, schiacciato dai problemi economici, dalla scarsità delle richieste, dalla ricerca di successo, assai simile nelle sue problematiche ad ogni giovane moderno in cerca di lavoro e di fortuna.
Ma poi un evento inatteso accorre a sconvolgere la vita dei personaggi, portando ad intrecciare i passi loro e dei contemporanei in un giallo storico senza esclusioni di colpi.
Tramite Benedetto Dei e Leonardo da Vinci, infatti, non solo viene sciolto l’intreccio, ma viene messo in evidenza come, attraverso l’operato dell’Accademia platonica fiorentina (e dei suoi membri eccellentissimi!), il corso della Storia internazionale sarebbe potuto cambiare in maniera significativa, qualora fosse stato permesso loro di compiere quanto oggettivamente gli accademici tentarono di fare per tutta una vita.
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