Tarantulì Tarantulà

Giulia è la protagonista di questa storia nella quale le vicende scolastiche si alternano a quelle famigliari. La scuola diventa il posto in cui incontrare gli amici e sfogare le proprie ansie e gli insegnanti con i loro vani tentativi di scolarizzazione vengono messi spesso in ridicolo. In contrapposizione a Giulia si pone Sara, compagna di classe e sua amica alla ricerca della perfezione ma fortemente impacciata con gli amici che spesso la abbandonano nel suo profondo isolamento emotivo. Tra le due si pone Rosina che prende vita da una vecchia foto appesa nel Museo di Arte Contadina raffigurante lei, il marito Pippi e la nipotina Flora. Rosina è la voce del passato, la cui forza ci lega alle origini, ai colori e sapori di un tempo che riemergono a momento opportuno e riescono a vincere anche le forze del male rappresentate ad esempio da un gruppo di ragazzacci famosi in paese per le loro scorribande ai danni di bambini e anziani. Ella rappresenta metaforicamente la tradizione che ognuno di noi riceve in dote alla nascita, che deve essere presa sul serio per poterne risentire i valori e abbandonare ciò che valore non è, che rende critici nel momento in cui si ha una presa di coscienza della realtà personale e sociale. La storia che orienta verso la fedeltà ma anche verso la libertà.

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