X.Carmen: Primo anno / La gnocca (XWoman Vol. 1)
- Autore
- Jason Welas
- Pubblicazione
- 01/10/2018
- Categorie
Carmen, studentessa universitaria al primo anno, scopre per caso, la sua natura eccentrica di gnocca e ne prende consapevolezza. Inizia una continua e rocambolesca attività sessuale, fatta di eccessi, trasgressioni e di paure, al confine tra il piacere fisico e quello cerebrale.
Questo è il resoconto degli ultimi venti anni della sua vita, a partire dal primo anno di università.
[...] Insegnava filosofia nel liceo della cittadina in cui era nata e cresciuta ed era diventata il sogno proibito di tutta una generazione di studenti.
[...] La prima sera che la conobbe ne rimase talmente affascinato che non stette mai più lontano dalla sua ombra. Carmen aveva scatenato i suoi istinti più profondi. Cominciò l'assedio.
[...]Carmen che si era abbindolata con una delle sue minigonne da strafiga, non ne voleva sapere di salire in moto, ma riuscirono a convincerla.
[...]«Si tutto bene.» Prese il cucchiaino e verso un po’ zucchero nella tazzina, lo rigiro, poi si portò la tazza alle labbra e bevve un piccolo sorso, alzo gli occhi e guardo Carmen che la stava fissando.
Restarono così per un lungo momento, senza dire niente.
Poi all'unisono scoppiarono a ridere.
Non c’era bisogno di parole, ma solo di particolari che Carmen avrebbe voluto farsi raccontare.
L’audio lo conosceva.
Le mancava il video!
[...]«Le cose belle si guardano sempre e poi non mi sembra che ti dispiaccia più di tanto. Fai di tutto per fartele guardare. Comunque non sei l'unica ad avere un bel davanzale, le tette non sono tutto in una donna, ci sono altri elementi.»
«Ad esempio?»
«Beh tutta l'armonia del corpo, la simpatia…»
«E il culo? Fa parte della armonia?»
[...]«La tua bella ti ha succhiato anche l'anima stanotte, non pensavo che riuscissi a tornare.»
[...]Filippo era proprio un figlio di buona donna, stava usando la ragazza per entrare nelle grazie della coppia. Ragionava come una femmina. Adesso più che mai era sicura che Filippo non era quello che sembrava.
[...] Poco dopo avevano ripreso la passeggiata tutti e quattro insieme con le due donne nel mezzo. I maschi che incrociavano vedevano due splendide fighe con due fortunati che se le scopavano, le donne invece, vedevano due maschioni gemelli con due puttane. Punti di vista.
[...]Carmen si sposto sulla sedia accavallo le belle gambe, si avvicinò a Filippo allungandosi sul tavolino e sempre con quella sua aria da porca gli disse. «Ho una proposta da farti. La vuol sentire?»
[...]«Non sono perversa. Caso mai trasgressiva.»
«Va beh. C’è molta differenza?»
«Abbastanza, ma non per uno zotico ignorante come te che pensi solo al mio culo.»
[...]Ogni mattina per scendere in spiaggia usava una vecchia bici con il cestino sul davanti, non era gran che alla moda ma serviva allo scopo, non si faceva problemi di look e se a qualcuno non piaceva lei o la sua bici poteva sempre guardare da un'altra parte. Non gliene fregava niente.
[...]Cercarono di capire dove fosse il marito e restarono a bocca aperta quando a raggiungerla in spiaggia non fu il marito ma altre tre biondone della stessa stazza e fattezze, che si guardarono intorno con noncuranza sdraiandosi al sole con una espressione che era tutto un programma.
La spiaggia si animò. Carmen capì subito che quelle quattro avrebbero portato scompiglio.
[...]Sgranò gli occhi.
Cazzo, che di stesse innamorando?
Inconcepibile.
[...]Carmen si guardò intorno come se cercasse qualcosa, ma era solo un movimento nervoso, dopo un momento che sembrò interminabile gli disse sempre senza guardarlo.
«Quando torni?» «Due settimane.»
Si girò lentamente, lo fisso negli occhi.
«Troppo.» Poi si girò e andò a raggiungere le amiche al banchetto.
[...]«Hai fatto la brava questa estate?»
«Che t’importa?»
«Sono curioso, voglio sapere.»
«Tu invece? Hai fatto il bravo?»
«No.»
«Cioè?»
«Allora anche tu sei curiosa.»
«Hai cominciato tu.»
Questo è il resoconto degli ultimi venti anni della sua vita, a partire dal primo anno di università.
[...] Insegnava filosofia nel liceo della cittadina in cui era nata e cresciuta ed era diventata il sogno proibito di tutta una generazione di studenti.
[...] La prima sera che la conobbe ne rimase talmente affascinato che non stette mai più lontano dalla sua ombra. Carmen aveva scatenato i suoi istinti più profondi. Cominciò l'assedio.
[...]Carmen che si era abbindolata con una delle sue minigonne da strafiga, non ne voleva sapere di salire in moto, ma riuscirono a convincerla.
[...]«Si tutto bene.» Prese il cucchiaino e verso un po’ zucchero nella tazzina, lo rigiro, poi si portò la tazza alle labbra e bevve un piccolo sorso, alzo gli occhi e guardo Carmen che la stava fissando.
Restarono così per un lungo momento, senza dire niente.
Poi all'unisono scoppiarono a ridere.
Non c’era bisogno di parole, ma solo di particolari che Carmen avrebbe voluto farsi raccontare.
L’audio lo conosceva.
Le mancava il video!
[...]«Le cose belle si guardano sempre e poi non mi sembra che ti dispiaccia più di tanto. Fai di tutto per fartele guardare. Comunque non sei l'unica ad avere un bel davanzale, le tette non sono tutto in una donna, ci sono altri elementi.»
«Ad esempio?»
«Beh tutta l'armonia del corpo, la simpatia…»
«E il culo? Fa parte della armonia?»
[...]«La tua bella ti ha succhiato anche l'anima stanotte, non pensavo che riuscissi a tornare.»
[...]Filippo era proprio un figlio di buona donna, stava usando la ragazza per entrare nelle grazie della coppia. Ragionava come una femmina. Adesso più che mai era sicura che Filippo non era quello che sembrava.
[...] Poco dopo avevano ripreso la passeggiata tutti e quattro insieme con le due donne nel mezzo. I maschi che incrociavano vedevano due splendide fighe con due fortunati che se le scopavano, le donne invece, vedevano due maschioni gemelli con due puttane. Punti di vista.
[...]Carmen si sposto sulla sedia accavallo le belle gambe, si avvicinò a Filippo allungandosi sul tavolino e sempre con quella sua aria da porca gli disse. «Ho una proposta da farti. La vuol sentire?»
[...]«Non sono perversa. Caso mai trasgressiva.»
«Va beh. C’è molta differenza?»
«Abbastanza, ma non per uno zotico ignorante come te che pensi solo al mio culo.»
[...]Ogni mattina per scendere in spiaggia usava una vecchia bici con il cestino sul davanti, non era gran che alla moda ma serviva allo scopo, non si faceva problemi di look e se a qualcuno non piaceva lei o la sua bici poteva sempre guardare da un'altra parte. Non gliene fregava niente.
[...]Cercarono di capire dove fosse il marito e restarono a bocca aperta quando a raggiungerla in spiaggia non fu il marito ma altre tre biondone della stessa stazza e fattezze, che si guardarono intorno con noncuranza sdraiandosi al sole con una espressione che era tutto un programma.
La spiaggia si animò. Carmen capì subito che quelle quattro avrebbero portato scompiglio.
[...]Sgranò gli occhi.
Cazzo, che di stesse innamorando?
Inconcepibile.
[...]Carmen si guardò intorno come se cercasse qualcosa, ma era solo un movimento nervoso, dopo un momento che sembrò interminabile gli disse sempre senza guardarlo.
«Quando torni?» «Due settimane.»
Si girò lentamente, lo fisso negli occhi.
«Troppo.» Poi si girò e andò a raggiungere le amiche al banchetto.
[...]«Hai fatto la brava questa estate?»
«Che t’importa?»
«Sono curioso, voglio sapere.»
«Tu invece? Hai fatto il bravo?»
«No.»
«Cioè?»
«Allora anche tu sei curiosa.»
«Hai cominciato tu.»
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