Una strana detenzione
Alla fine l’ultima si bloccò, bloccando la serratura. Girare per la stanza in cerca di aiuto si era rivelato inutile ed era sicura delle parole di Carlo che le finestre non si aprissero nemmeno di un centimetro. Anche se la finestra potesse rivelarsi un’uscita, l’alta caduta a terra ostacolerebbe sicuramente la sua fuga.
Il movimento dall’altra parte del muro la innervosiva; si allontanò dalla porta e tornò sul letto coprendo le forcine con il palmo della mano. La maniglia scese con la forza di una mano. L’ansia la caricò, preparandosi a combattere se fosse Carlo o peggio Glauco che arrivasse a picchiarla senza senso. Dio solo sapeva cosa sarebbero stati in grado di fare. L’avrebbero torturata per divertimento fino a venerdì e Francesco non si sarebbe mai presentato con i soldi? Doveva affrontarlo da sola e in nessun modo avrebbero potuto portarla a farsi fare del male senza combattere. Mentre si arrampicava sul lato opposto del letto, Sara si preparò a combattere. La porta si aprì sui cardini.
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