L'Orizzonte di Aton
Valle del Nilo, XVIII Dinastia. Akhenaton, figlio di Amenothep III e della regina Tyi, il faraone che ha imposto in Egitto il culto di un unico dio, è morto. La sposa reale, Nefertiti, dallo sguardo ammaliatore e dal corpo conturbante, è convinta che non si tratti di un fatto naturale. Il generale dell'esercito Horemheb, assieme al fido scriba Bes, vengono incaricati di indagare. Sullo sfondo dell'inquietante capitale del regno, fatta erigere nel deserto dal faraone e battezzata l'Orizzonte di Aton in onore del nuovo dio, Horemheb dovrà dipanare il complesso intreccio che affonda le radici nelle tradizioni e nella sapienza segreta del suo popolo.
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L'autore, appassionato di storie e di misteri, appare con alcuni racconti nelle antologie Delos. Il suo primo romanzo storico, "Affresco Veneziano", è presente su Amazon assieme a "Il soffio della morte", un giallo ambientato nella Bologna del '300.
Un suo breve noir sullo sfondo della Venezia del XVI secolo, "La riva di Biasio", è stato pubblicato nel numero 1323 de "Il Giallo Mondadori". Finalista al premio “GRAN GIALLO CITTÀ DI CATTOLICA” MYSTFEST 2017.
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Septem Literary - Recensione — Francesco Grimandi
Akhenaton, il faraone eretico, al secolo Amenofi IV, colui che spezzò con coraggio una tradizione millenaria! Inutile dirvi che è il mio faraone preferito e proprio per via della sua eresia che portò avanti con grande passione. L’antico Egitto fu una civiltà con una religione politeista e va da sé che la classe sacerdotale, per l’innumerevole quantità di riti propiziatori e non, ebbe un notevole potere anche dal punto di vista governativo sulle masse ignoranti della popolazione... Continua…
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Recensione a cura di Alessandra Micheli — Francesco Grimandi
Scegliere un testo da proporre al pubblico che sia credibile, ben scritto ma anche accattivante non è semplice. presuppone genio, intuito e una certa sfrontatezza nell’ignorare i finti dati sui gusti dei lettori. Finti perché, dalla mia misera esperienza, non noto questo tremendo calo di cultura. Più che altro vedo un interesse a farlo credere proponendo libri di basso profilo emotivo o culturale. Un romanzo, per essere un romanzo, non ha bisogno di paroloni altisonanti, di trame psicologiche o di chissà quale arcano significato. Deve essere perfettamente articolato, armonico e con vari livelli di significato adatti a ogni tipologia di lettore: dal più esigente al più pigro. E la Delos non ha mai deluso. Non inserisco mai complimenti nelle mie recensioni per non essere tacciata di favoritismi. Eppure oggi sono decisa a farlo, perché questo splendido mistery vi sia di insegnamento: saper scrivere è un dono e Grimandi lo ha dimostrato. Pagine che scorrono leggiadre, facendo provare al lettore la stessa sensazione dei primi cinematografi, stupore reverenziale, la sensazione di camminare tra gli scenari e quel senso di grandezza che solo i capolavori sanno ispirare. Definisco questo mistery un capolavoro? Si. Perfetto in ogni dettaglio, accurato nelle descrizioni rese vive dall’amore che si avverte per la storia antica, e con la capacità, rara per chi si diletta con gli storici di rendere reali e vivi miti resi immortali dagli studiosi. E che invece sono uomini come noi. E Francesco ha affrontato il più controverso, immaginifico, affascinante leader folle forse, di un lontano polveroso passato Akhenaton al secolo Amenofi IV. Chi era costui? ... Continua…
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