La cartella clinica del Dottor E.

Raramente, alla fine di una lettura, mi sono trovato in difficoltà nel redigere una sinossi, e la causa risiede nella meravigliosa originalità di questa opera letteraria di Selvaggia Bruni. Davvero difficile collocarla. Poesia? No, ma lo appare. Racconti d’amore erotico? Un poco, ma sembrano poesie. La sua infatuazione per il Dottor E. che sembra ignorarla – ma secondo me se la tira fin troppo e le muore dietro, ma è uno fetente – induce nel lettore una tenerezza infinita, apparentemente in contrasto con la quasi cruda passionalità, da vera femmina del sud, anzi, ben si compenetrano: dolce, innamorata, perfino fedele nell’accoppiarsi con altri maschi pur di ingelosire il Dottore. Se è giusto che il vero tradimento è della mente e non del corpo – tanto prima o poi tutti ci capitiamo – ecco che la suddetta fedeltà è sincera. Eccitante l’idea di una donna che pur scopando con altri, pensa solo a te. Dottor E. statte accuorto, le corde si posso spezzare e la perdita sarebbe atroce. Donne accussì, nun ne fanno chiù.
Curiosa, particolare opera letteraria, metafora di un accorato appello all’amore ingiustamente non corrisposto. Grande dramma delle donne, capaci di struggersi per amore, al contrario di molti uomini, per fortuna non tutti, per esempio lo scrivente, che preferiscono saltellare da un fiorellino all’altro alla ricerca del solo piacere fisico. Poi non lamentiamoci, uomini, se le donne ci trattano male. Qualcuna si è rotta le… ADATTO A UN PUBBLICO ADULTO.

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