Totentanz

Milano, ai giorni nostri.
Il professore Athos Marrani Frescobaldi, professore emerito e potente massone, assiste a un concerto insieme alla sua compagna Valentina, giovane ricercatrice russa.
Il ventenne pianista siberiano Taras Pumpok, durante l’esibizione, incredibilmente virtuosistica, tossisce e rivela malessere, tanto da essere costretto ad interrompere il concerto.
Nella notte sarà ricoverato in ospedale. Il giorno dopo i due vanno a visitarlo, la diagnosi è peste polmonare.
Il malato è in fin di vita e continua a ripetere la frase: Plyaska smerti byla vozobnovlena. Valentina traduce la frase del pianista in: La Danza Macabra è ricominciata.
Il giovane siberiano morirà poco dopo.
Athos e Valentina restano contagiati. Saranno ricoverati in circostanze drammatiche e, dopo le cure, trascorreranno la convalescenza indagando sulle origini delle pestilenze nei secoli, e sulle musiche e pitture ispirate alle pandemie.
Con l’aiuto di Humberto Aragon del Castillo, amico e massone, Marrani troverà, in Vaticano un manoscritto del musicista Franz Liszt intitolato: Cronache di un abate esorcista, che narra di un viaggio nei paesi dell’Est-Europa, fatto dall’autore su incarico del papa per indagare intorno alle eresie e pestilenze che sembrano essere opera del maligno.
Il grande musicista, in quegli anni, aveva preso gli ordini minori e vestiva l’abito talare.
Leggendo il manoscritto, Marrani scopre il mistero del quinto incisivo, o mesiodens, una rappresentazione del male.
La narrazione prosegue alternando i due livelli temporali: ai giorni nostri con le indagini di Marrani sulle pestilenze, e nel 1868 con le Cronache di Liszt.
Si scopre così, che il famoso musicista amava viaggiare in treno, era un buon fumatore e bevitore, e aveva un debole per le giovani donne.
Durante i suoi spostamenti conosce Giuseppe Garibaldi e il suo attendente Valentino Signorini, il quale, nel 1926, scriverà Mie memorie patriottiche, un memoriale sulla Spedizione dei Mille, riproposto integralmente nel romanzo.
Poco dopo spunta un terzo manoscritto, tenuto segreto, nel quale si racconta come la Spedizione dei Mille fu gestita e finanziata dalla massoneria.
Il famoso compositore incontra alti prelati e grandi musicisti a lui contemporanei, fra questi: i pianisti Anton Rubinštejn, Sophie Menter e il compositore Modest Petrovič Musorgskij.
Marrani prosegue le indagini, scoprendo verità nascoste da anni, che riguardano epidemie e seduzioni del maligno. Queste si riveleranno, poi, molto simili a quelle che racconta Liszt nel manoscritto.
La narrazione prosegue fra rivelazioni e colpi di scena fino a giungere ad un finale assolutamente inaspettato.

Nel romanzo sono presenti citazioni di personaggi e di luoghi reali.

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