La compagnia del sogno S.p.A.

Blake, un giovane che ha lasciato la carriera universitaria così come la vocazione ecclesiastica e poi il suo lavoro di scrittore di opere pornografiche, è ossessionato dall’idea di volare. Riesce a farsi assumere all’aeroporto di Londra e ruba un aereo leggero, con il quale precipita nel suo tragitto lungo il Tamigi, a Shepperton. Che sopravviva allo schianto, che diventi una specie di messia soprannaturale per la piccola città, o che anneghi realmente e muoia, e che quindi tutto quanto sia solo un effetto della sua immaginazione, non viene mai svelato nel romanzo. Ballard dissemina l’intero libro di fuorvianti suggerimenti che potrebbero supportare ogni interpretazione.

Quel che è certo è che Blake ha poteri straordinari: ma ha un limite. Non può lasciare la periferia della cittadina. Blake cerca di andarsene da Shepperton di continuo, ma il luogo lo trattiene. I suoi abitanti per qualche strano motivo sembravano attendere la sua venuta, come quella di un messia o di un eroe dagli arcani poteri, che in realtà dimostra di possedere: può volare, guarire gli ammalati, fagocitare gli altri quando vuole. Per i cittadini di Shepperton, Blake compie meraviglie, porta abbondanza ed emana energia sessuale, distogliendoli dalle loro occupazioni e proiettandoli in un nuovo mondo di perversione dalle mille forme, e di apocalittiche visioni del bene e del male.

In questo romanzo Ballard si è ispirato fortemente a William Blake e in particolare al suo epico lavoro Milton. A Poem. E le descrizioni surreali della trasformazione di Shepperton sono in parte tratte dalle descrizioni psicogeografiche di William Blake di Londra.

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