Novella Pellegrina: A piedi da Forlì a Roma lungo le strade di S.Francesco

Il viaggio è molto lungo, da Forlì a Roma. Molti di voi ci saranno andati chi in auto chi in treno chi in aereo. Praticamente in mezza giornata arrivi e sei abbagliato dalla lucede Roma, dalla grandiosità de Roma e dal caos de Roma. Sei sballottato poi da bus de Roma, taxy de Roma e camminate a cui non sei preparato a Roma. Poi alloggi in un luogo de Roma e non sai nemmeno dove stai e che ce sta sul retro all’uscita di servizio.
Il pellegrino impiega quattro settimane per giungere alla sua agognata meta. Si allena a lungo alla luce della latitudine, vive la grandiosità nel suo divenire, previene sempre il caos con l’avvicinamento prudente e non è sballottato da nessun mezzo tranne i suoi scarponi. Il pellegrino è un mestiere e a Roma si chiama er lustraserci. Li serci sono i sassi, il pellegrino lustra i sassi da Forlì a Roma. Capite che vuol dire?

Lustra tutti i sassi delle strade di San Francesco, il patrono d’Italia, ecologista, imitatore di Jesus, spirituale e libertario, uomo che prosegue sempre avanti nel suo cammino. Il pellegrino lustra e fa brillare i sassi di questo cammino come possono sfavillare i preziosi tesori e in questo perciò si fa illustre perchè rende vivo il cammino.
Per le strade di San Francesco si respira la sua aria di libertà, fede e visione mistica. Si va incontro all’universo con una guida inestimabile. Giordano Picchi di Ravenna, Angela Maria Seracchioli di Assisi, Salvatore Accardi di Rieti, sono gli autori delle guide che io ho consultato per arrivare a Roma. Questi uomini e donne hanno sviluppato la loro visione che è diventata una traccia reale che si può seguire con segnali sparsi sul cammino che ti indicano ogni momento la direzione giusta da prendere. Unendo il cammino di Assisi a Per le strade di San Francesco e la via di Roma sono arrivato al Vaticano, alla corte di un Papa che ha deciso di darsi il nome di colui che mi ha ispirato attraverso gli Appennini a intraprendere questo cammino di pace fino alla mia meta.
Quattro settimane zaino in spalla attraverso Romagna, Toscana, Umbria e Lazio. Persone, luoghi, terre, storia cultura e natura che si srotolano in una pellicola di 500 km di spettacolare presente. Forlì, Portico, corniolo camaldoli la verna sansepolcro città di castello gubbio assisi spello spoleto terni rieti roma e le altre piccole e meravigliose realtà sconosciute si sono aperte, ai miei sensi e ai miei passi.
Mi chiamano pellegrino, un fantasma che non rimane mai, mi chiamano abbandonato ma non è questa la verità, provo come un istinto che mi spinge sempre a camminare, un motore che non smette di girare, ho in me una strada e se m’inganno a seguirla o a cercarla sono destinato a non arrivare mai, andare in cammino senza che niente più mi trattenga, perso nel tempo in rotta verso il futuro.
Io credo che sognare sia importante anche se non tutti quanti i sogni si possono realizzare ma a chiunque mi dirà che col mio fare sto inseguendo solamente un inutile miraggio, gli risponderò tranquillamente -questa è la mia vita, la vita di un uomo in viaggio, un poeta vagamondo. Forse un cattivo esempio per la gente.
A fare come me si può scoprire che vivere non è cercare dei perchè, ma usar la bocca gli occhi e il cuore per la gioia, la meraviglia, la fatica e l’antica libertà
ed è tutto quel che so.

Nella Novella pellegrina c’è una sorpresa, un piccolo diario del cammino di Santiago, da saint jean pied du port in Francia sotto i pirenei fino a finisterre sull’oceano Atlantico, un viaggetto di 40 giorni per circa 900 km zaino in spalla!
Buen camino peregrinos!

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