Indagine su Eichmann: Il boia nazista, nel dopoguerra, nascosto per anni in Italia La storia, i luoghi, i complici (edeia / letture del mondo)
Articoli, libri, trasmissioni televisive hanno sempre affermato che Adolf Eichmann, subito dopo la guerra sia fuggito in Argentina. Invece per ben quattro e più anni uno dei maggiori responsabili operativi dello sterminio degli ebrei nella Germania nazista visse nascosto e indisturbato in Italia, e precisamente in località dell’Appennino tosco-emiliano, in centri dove maggiore fu lo scontro tra i nazifascisti e i partigiani. A indagare su questa pagina di storia e interessi più o meno criminali che complicità nazionali e internazionali hanno fatto sì che venisse rimossa ci ha pensato Fabio Galluccio con le armi, se non del ricercatore di professione, con quelle di un ostinato democratico amante della verità, dando così vita a un saggio che ha i contorni del giallo, tanti e tali sono i misteri nei quali si è imbattuto e che avvolgono il soggiorno italiano di Eichmann dal 1946 al 1950. L’autore non si sottrae nel denunciare complicità, ragioni di stato e le implicazioni, non secondarie, del Vaticano, con verità finora inedite al cui gioco del silenzio l’autore si è ben guardato di stare.
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Non c'è più posto all'altro mondo di Fabio Galluccio — Aletti Editore
È nato a Messina nel 1954. Studioso del pensiero liberalsocialista, è segretario del circolo Giustizia e Libertà di Roma. Ha pubblicato con Nonluoghi (2002) "I lager in Italia. La memoria sepolta nei 200 luoghi di deportazione fascisti”, “Non potevi fare altrimenti. Valentina Monti Ferrarini, una vita per la democrazia” (2005), “Gli ultimi giorni di Prodi” (2008). È al suo primo romanzo.