Perché Olindo, deejay bolognese pasticcione e sentimentale, è tornato a Barcellona dopo anni? Solo per ritrovare Miriam, la donna di cui era stato innamorato, persa nei pericolosi bassifondi della città più ammaliante d’Europa? O perché confusamente cerca una vita più avventurosa e piena, e stavolta è disposto a prendersi tutti i rischi? Lui, ovviamente, non lo sa. Quel che è certo però è che intende recuperare il suo passato, dopo anni in cui aveva scelto di tenersene alla larga. Questa ricerca lo porterà a Susy, prostituta intelligente e vivace, che diventerà per Olindo guida e angelo custode nell'inferno della malavita barcellonese, e a Ferran, ex pugile bisessuale con il quale c’è poco da scherzare, ma che è l’unico collegamento con Miriam e la verità. Olindo sarà coinvolto in un viaggio per mare alla volta di Ibiza, dove Ferran, con l’aiuto di un equipaggio strampalato ed equivoco, dovrà consegnare un pacco misterioso. Nel tragitto, tra alcol (molto), droga (poca), sesso (tanto e piuttosto vario) e imprevisti (troppi), imparerà che il suo passato è stato inghiottito in uno sciagurato abisso e non si può tornare indietro. Capirà che esistono uomini che davvero odiano le donne e altri, come lui, che invece le amano. Scoprirà che le persone in cui è incappato non sono compagni di viaggio così terribili, che il suo cuore può ancora riconoscere un sentimento delicato e che, per la natura umana, esiste sempre una speranza. Un approccio alla vita timidamente ottimista, cinico e divertente, che si presta a tante interpretazioni e a nessuna conclusione univoca. Una narrazione forte e scottante, che seduce il lettore e lo accompagna per mano in un sorprendente labirinto di emozioni. Una grande presa in giro che non risparmia nessuno, salvo ciò che forse veramente conta nella vita di ciascun individuo. Dunque, educazione sentimentale fuori tempo massimo? Noir sui generis? Cupa e tagliente riflessione sulla crisi del maschio? Romanzo hardcore crudo e ingenuo? Racconto picaresco in chiave moderna? “Materiale fragile” è senza dubbio tutto questo, ma anche semplicemente la storia di un’appassionante rinascita.
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Una drag queen, una chitarra spagnola, un reading e una mostra fotografica.
Questi gli elementi che hanno introdotto e accompagnato il lettore negli ambienti e nelle atmosfere dell’ultimo nato di Vasco Rialzo che, con un evento concepito più come una stravagante festa che come una convenzionale presentazione, ha annunciato il lancio del suo nuovo romanzo Materiale Fragile.
L’autore non ha raccontato nulla: sono state le immagini, la musica, le varie sonorità e la voce di Maria Renda a farlo al suo posto.
E se questo non bastasse a ergerlo sul podio della singolarità, ci pensa l’impaginazione del suo libro, priva di numerazione a piè di pagina, di paragrafi, capitoli e, viene da sé, anche di un indice.
Dove tutto sembra caos e volontà di fuggire a regole, c’è una scelta ben precisa e a parlarmene è Emanuele Cimatti, vero nome di Vasco Rialzo, pseudonimo nato in una doppia occasione: il cognome per un gioco tra amici e il nome mentre vicino casa sua si svolgeva il concerto del noto cantautore.
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