Amin: lo straniero

Questo romanzo. in parte autobiografico, ambientato in un ospedale psichiatrico della Sicilia degli anni ’70, nel periodo della contestatissima legge Basaglia sugli ammalati mentali e sull’apertura degli ospedali psichiatrici verso il mondo esterno, ha due protagonisti principali: il primo, che entra subito in scena, è un giovane medico neuropsichiatra, Andrea, che cerca in tutti i modi di modificare in meglio la terribile sorte dei pazienti ospiti nel peggiore reparto dell’ospedale nel quale lavora come assistente. Reparto chiamato appunto, senza tema di smentite, “reparto sudici”.

Quasi subito dopo però emerge la figura estremamente problematica dell’altro protagonista: uno straniero, circondato da un alone di mistero, svelato solo nelle ultime pagine. Quest’uomo, dagli occhi e capelli neri come il carbone, porta un nome diverso da quello reale, è stato ricoverato anni prima per una malattia inesistente, è coinvolto in accuse infamanti e, infine, nonostante sia stato ritenuto sano di mente, non vuole assolutamente essere dimesso. Accanto a queste due figure principali, ruotano tanti altri personaggi che rendono questo coinvolgente e commovente romanzo ricco di sofferenza ma anche di amore; ricco di crudeltà ma anche di grande amicizia, speranza e umanità.

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