Resteranno i canti
- Autore
- Franco Arminio
- Editore
- Bompiani
- Pubblicazione
- 09/05/2018
- Valutazione
- 1
- Categorie
In una perenne oscillazione tra uno scrivere che cerca la vertigine e uno scrivere che dà gloria all’ordinario, Arminio si muove senza tregua tra i due poli della sua poesia: l’amore e la Terra, il corpo e l’Italia, la morte e lo stupore. Si tratta di festeggiare quello che c’è e di cercare quello che non c’è.
Fedeli ai paesaggi, seguendo la strada di una poesia semplice, diretta, non levigata, questi versi sono una serena obiezione al disincanto e alla noia.
La politica, l’economia, le cosiddette scienze umane, sono gomme lisce nella neve. Solo la poesia ha le catene.
Si sta vicini per fare miracoli
non per ripetere il mondo
che già c’è
che già siamo
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“Per Franco Arminio l’organo della vista sono le parole, molto prima degli occhi. Le parole sanno posarsi su dettagli che fino a un minuto prima erano invisibili, illuminandoli. Nascono nel silenzio, ma ridanno voce ai paesi spopolati. Sanno di essere fragili, ma non temono ‘il lupo nascosto dietro lo sterno’. Leggi tutta la recensione
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Curioso titolo – un po’ all’italiana – per un libro di un poeta dal limpido dettato e dai forti sentimenti, come la terra che ne ha nutrito la crescita pur nell’antica e nuova de-solazione. Il paesologo Franco Arminio racconta con suadente ritmicità e con chiuse fulminanti, la sua vita in uno dei paesi del cratere, sciorinata impudicamente e non senza vivo dolore.