Il pensiero sconosciuto delle foglie
- Autore
- Fabio Corvini
- Pubblicazione
- 03/12/2018
- Categorie
Maurizio, investigatore in via di congedo dalla Polizia, vive a Bologna, la città che lo accolse sin
dai tempi degli studi e dei primi approcci con la carriera di poliziotto. Da un po’ di tempo si
trova in cura forzata obbligatoria da uno psicologo, impostagli dai vertici del reparto per cui
lavora, per via di un cambiamento di personalità dovuto a un fatto sconvolgente capitato
quando era in servizio a Roma.
Una donna, Sara, collega diventata col tempo sua compagna, finisce i giorni nell’investigativa
morendo in servizio proprio tra le braccia di Maurizio che, da quel momento, non riesce a
ritrovare la via giusta per uscirne illeso mentalmente, nemmeno tramite le cure che lo
psicologo gli impone.
Vive Bologna come fosse un turista, abita da solo e non ha alcun contatto con persone del
luogo se non con un parente a cui non da importanza.
La sua passione per la fotografia e per il pianoforte arrivano ad isolarlo dal resto del mondo,
finché non instaura una grande amicizia, proprio con il suo psicologo.
Antonio, medico che lo ha in cura, vive una vita confusa di cui porta il segreto dentro di sé a
causa della moglie rimasta traumatizzata dalla perdita di una gravidanza e dal brusco
rapporto famigliare che ha con suo figlio maggiore. L’infanzia è, già di per sé, un momento
traumatico per Antonio. Un padre che sfascia la famiglia e una madre costretta a subire.
In una sera d’autunno inoltrato, in attesa del Natale alle porte, Antonio e Maurizio decidono di
uscire a cena insieme e, proprio in quella sera, nasce un rapporto d’amicizia tra di loro, che li
aiuterà in qualche modo a liberarsi di situazioni, ricordi e pensieri, che tengono dentro ormai
da troppo tempo.
Ne emergono racconti e situazioni che in alcuni casi metteranno in imbarazzo i due personaggi,
facendo vivere ad entrambi un salto nel passato tra i ricordi di studenti frequentatori di locali
bolognesi, passando per le vie di un centro città che rimane, comunque, il punto di riferimento per i
due amici. Luoghi, silenzi, solitudini, che si mischiano a caos, traffico e rumori di un centro
città, da dove sembra non esistere una via di fuga per nessuno dei due.
Tra ricordi, pensieri e paure, Maurizio riesce, poi, a conoscere un’altra donna che, in qualche
modo riuscirà, almeno in parte, a farlo guarire dalla sua situazione.
Rimane il finale, legato a qualcosa di già vissuto e in contrasto con le sue paure. Un finale dove
anche un rumore, tra i tanti già sentiti in una vita, farà la differenza e lascerà cambiare ancora
il corso degli eventi.
dai tempi degli studi e dei primi approcci con la carriera di poliziotto. Da un po’ di tempo si
trova in cura forzata obbligatoria da uno psicologo, impostagli dai vertici del reparto per cui
lavora, per via di un cambiamento di personalità dovuto a un fatto sconvolgente capitato
quando era in servizio a Roma.
Una donna, Sara, collega diventata col tempo sua compagna, finisce i giorni nell’investigativa
morendo in servizio proprio tra le braccia di Maurizio che, da quel momento, non riesce a
ritrovare la via giusta per uscirne illeso mentalmente, nemmeno tramite le cure che lo
psicologo gli impone.
Vive Bologna come fosse un turista, abita da solo e non ha alcun contatto con persone del
luogo se non con un parente a cui non da importanza.
La sua passione per la fotografia e per il pianoforte arrivano ad isolarlo dal resto del mondo,
finché non instaura una grande amicizia, proprio con il suo psicologo.
Antonio, medico che lo ha in cura, vive una vita confusa di cui porta il segreto dentro di sé a
causa della moglie rimasta traumatizzata dalla perdita di una gravidanza e dal brusco
rapporto famigliare che ha con suo figlio maggiore. L’infanzia è, già di per sé, un momento
traumatico per Antonio. Un padre che sfascia la famiglia e una madre costretta a subire.
In una sera d’autunno inoltrato, in attesa del Natale alle porte, Antonio e Maurizio decidono di
uscire a cena insieme e, proprio in quella sera, nasce un rapporto d’amicizia tra di loro, che li
aiuterà in qualche modo a liberarsi di situazioni, ricordi e pensieri, che tengono dentro ormai
da troppo tempo.
Ne emergono racconti e situazioni che in alcuni casi metteranno in imbarazzo i due personaggi,
facendo vivere ad entrambi un salto nel passato tra i ricordi di studenti frequentatori di locali
bolognesi, passando per le vie di un centro città che rimane, comunque, il punto di riferimento per i
due amici. Luoghi, silenzi, solitudini, che si mischiano a caos, traffico e rumori di un centro
città, da dove sembra non esistere una via di fuga per nessuno dei due.
Tra ricordi, pensieri e paure, Maurizio riesce, poi, a conoscere un’altra donna che, in qualche
modo riuscirà, almeno in parte, a farlo guarire dalla sua situazione.
Rimane il finale, legato a qualcosa di già vissuto e in contrasto con le sue paure. Un finale dove
anche un rumore, tra i tanti già sentiti in una vita, farà la differenza e lascerà cambiare ancora
il corso degli eventi.
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