La mafia del Brenta: la storia di Felice Maniero e del Veneto che si credeva innocente. (Le storie)

«Abbiamo trovato sacchi e sacchi di denaro nelle rive del Brenta. Seppellivano i morti, seppellivano i soldi, seppellivano la droga, seppellivano i quadri rubati. La loro banca era quella» . Francesco Zonno, ex dirigente della Criminalpol del Triveneto.Della Mala del Brenta tutti conoscono il boss indiscusso Felice Maniero, la sua sfrontatezza, le rapine e le fughe rocambolesche. Meno si parla del potere feroce imposto nel Veneto per vent’anni. In questo libro Arianna Zottarel spiega le origini e l’evoluzione di un’organizzazione criminale speciale usando fonti orali, atti giudiziari e decenni di articoli di stampa: dalle rapine miliardarie al controllo delle bische, dal traffico di droga alle armi. E poi ancora i sequestri di persona, gli omicidi e i legami con le altre mafie. L’autrice cuce cronaca e analisi alla ricerca delle ragioni culturali, politiche e sociali che hanno permesso a una nuova organizzazione mafiosa di adattarsi e di radicarsi velocemente nel contesto veneto, dando vita a un modello di mafia autoctona e originale, autonoma dalle mafie storiche di altre regioni. Pagina dopo pagina si ripercorre una storia simbolica e per certi aspetti stupefacente, fino alle vicende più recenti.

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