Perduti nei quartieri spagnoli

Heddi è una ragazza americana iscritta alla Facoltà di Lettere all'Istituto Orientale di Napoli, indirizzo glottologia. Ed è subito amore. Amore profondo e complicato, amore per la città, per il vulcano, per una terra che, come la sua gente, le appare calda e indecifrabile, umana e feroce.
Amore per la vita di Bohème che conduce con la colorata compagnia dei suoi giovani colleghi fuorisede, ragazzi e ragazze che vivono con pochi soldi e tanti sogni in affollati e cadenti appartamenti ai quartieri spagnoli, dove gli affitti e la vita costano poco, dove gli abusi edilizi aprono vani, quartini, avancorti resi abitabili a forza, che s'inerpicano e sbucano da palazzi addossati l'uno sull'altro, come la folla che spinge nei vicoli, fino ai terrazzi aperti su un cielo e un mare sui quali è bello affacciarsi fumando sigarette e intrecciando discussioni infinite.
Amore per Pietro, studente di Geologia, che viene dalla provincia, dalla Campania interna, dalla montuosa provincia di Avellino, rampollo di una famiglia contadina, prima emigrata poi ritornata, gente avvinta alla terra da un legame ostinato, primitivo. Poche decine di chilometri che bastano a rendere quel giovane, a Napoli, estraneo quanto lei...
Amore per le voci, per il dialetto, per le parole, che la sensibilità linguistica di Heddi è in grado di sciogliere, analizzare, intuire con un'intelligenza prensile e profonda.

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