L'acchito

“Il biliardo è una faccenda di muscoli e di cuore, dovevi imparare da solo, a suon di mazzate e di sconfitte, come uscirne vivo.”



Acchito s. m. Dal fr. acquitter, der. di quitte “libero”, che è dal lat. quietus. Nel gioco del biliardo, la mossa con cui un giocatore si acchita; anche la posizione della palla all’inizio del gioco.



La vita di Dino è composta di perfette geometrie: le costellazioni dei ciottoli con cui di giorno pavimenta le strade; la precisa meccanica del biliardo, a cui ogni sera gioca per ore con il suo amico e maestro Cirillo; e i confini della casa, che condivide con sua moglie Sofia.

Quella robusta architettura sembra poter resistere a tutte le intemperie, ma due notizie, opposte per carattere – come un bizzarro connubio tra bene e male – la penetrano e incrinano, fino a farla lentamente cedere. L’inatteso arrivo di un figlio, e il nero catrame dell’asfalto.

Dino dovrà abbandonare la sua pace, la metodica composizione delle sue giornate. Dovrà combattere, sorprendersi, soffrire, affrontare un incubo e comprendere infine che la resistenza e precisione delle sue geometrie erano soltanto un’apparenza.

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