Qualcosa di sinistra: Nuovo lessico per una politica progressista
- Autore
- Salvatore Veca
- Editore
- Feltrinelli Editore
- Pubblicazione
- 04/04/2019
- Categorie
“Il peggior governo della nostra storia repubblicana, quello presieduto elusivamente dal prof. Conte e sostanzialmente dal duo Salvini-Di Maio, orgoglioso del suo populismo e sovranismo, insofferente nei confronti delle istituzioni di una democrazia liberale, lavora alacremente nell’ambito del discorso politico piuttosto che su quello del provvedimento politico per smantellare ed erodere la prospettiva di civiltà e di arte della convivenza nella diversità. È bene, credo, che nessuno si tiri indietro rispetto al compito difficile ma ineludibile di contribuire a quel ragionare insieme sulla prospettiva alternativa di una sinistra europea da Ventunesimo secolo.”
Rinunciare a costruire una sinistra europea capace di pensare e agire nel presente, spiega Salvatore Veca, significa piegarsi a una classe politica disposta a cancellare il principio della pari dignità per tutti e l’impegno a rimuovere gli ostacoli al pieno sviluppo della persona.
Eppure, abbiamo ragioni fondamentali contro la trasformazione della democrazia in tirannia populistica. Contro la demonizzazione del disaccordo e del dissenso, che sono invece il succo della democrazia. Contro lo spettro che ritorna e si aggira, dalle nostre parti, di una società castale, caratterizzata da una crescente e intollerabile forbice delle disuguaglianze economiche e sociali.
Questo libro restituisce alla sinistra ciò che ha perso: l’idea di sviluppo umano come libertà di chiunque, ovunque, mettendo a fuoco il principio di urgenza che assegna priorità a chi, senza sua responsabilità, è più svantaggiato e vulnerabile.
Rinunciare a costruire una sinistra europea capace di pensare e agire nel presente, spiega Salvatore Veca, significa piegarsi a una classe politica disposta a cancellare il principio della pari dignità per tutti e l’impegno a rimuovere gli ostacoli al pieno sviluppo della persona.
Eppure, abbiamo ragioni fondamentali contro la trasformazione della democrazia in tirannia populistica. Contro la demonizzazione del disaccordo e del dissenso, che sono invece il succo della democrazia. Contro lo spettro che ritorna e si aggira, dalle nostre parti, di una società castale, caratterizzata da una crescente e intollerabile forbice delle disuguaglianze economiche e sociali.
Questo libro restituisce alla sinistra ciò che ha perso: l’idea di sviluppo umano come libertà di chiunque, ovunque, mettendo a fuoco il principio di urgenza che assegna priorità a chi, senza sua responsabilità, è più svantaggiato e vulnerabile.
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