L'arte di amare
- Autore
- Publio Ovidio
- Editore
- Orazio Spizio Editore
- Pubblicazione
- 24/01/2019
- Categorie
Questa è una raccolta di due testi, di Ovidio e di Catulle Mendès, che l'editore ha sottotitolato come “Fisiologia comparata degli amori degli antichi romani e dei parigini moderni”, affidando la prefazione dell'opera appunto ad un fisiologo, il medico e scienziato Paolo Mantegazza. Ma è inutile dire che l'accenno alla medicina è volutamente paradossale, tanto il celebrato amore terreno sia impenetrabile agli innumerevoli sforzi di razionalizzarlo.
L' “Ars Amandi” di Ovidio offre agli uomini strategie di conquista delle donne, e alle donne consigli su come attrarre il proprio amante. Si ritiene che il testo risalga all'1 a.C. o all'1 d.C., quando il poeta doveva avere circa cinquanta anni. E' decisamente interessante osservare quante convinzioni esposte nel testo siano ancora radicate nella società di oggi.
Proprio per questo motivo l'editore scelse di accostare a questo antico testo uno scritto da lui definito “moderno” e che è dell'inizio del 1900. Catulle Mendès, poeta decadente nato a Tolosa e vissuto a Parigi, ha avuto una intensa vita amorosa, pertanto parla anche per esperienza personale, e i suoi accenti sono spesso davvero amari, nonostante l'ironia di cui li avvolge.
Starà al lettore contemporaneo osservare se le affinità fra i due testi e le convinzioni espresse resistano ancora, a cento anni di distanza...
Traduzione di Federigo Verdinois.
L' “Ars Amandi” di Ovidio offre agli uomini strategie di conquista delle donne, e alle donne consigli su come attrarre il proprio amante. Si ritiene che il testo risalga all'1 a.C. o all'1 d.C., quando il poeta doveva avere circa cinquanta anni. E' decisamente interessante osservare quante convinzioni esposte nel testo siano ancora radicate nella società di oggi.
Proprio per questo motivo l'editore scelse di accostare a questo antico testo uno scritto da lui definito “moderno” e che è dell'inizio del 1900. Catulle Mendès, poeta decadente nato a Tolosa e vissuto a Parigi, ha avuto una intensa vita amorosa, pertanto parla anche per esperienza personale, e i suoi accenti sono spesso davvero amari, nonostante l'ironia di cui li avvolge.
Starà al lettore contemporaneo osservare se le affinità fra i due testi e le convinzioni espresse resistano ancora, a cento anni di distanza...
Traduzione di Federigo Verdinois.
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