Nero cuore (Notti e Nebbie Vol. 1)
- Autore
- Pietro Favari
- Editore
- BeaT
- Pubblicazione
- 01/02/2019
- Categorie
Interessa a qualcuno sapere quanto è alto e quanto pesa Carlo Canepa? Quanti anni ha? Gli piace lo scotch o preferisce il bourbon? Ama i musical? Gioca a scacchi? Ha una segretaria, magari prorompente come Velda, quella di Mike Hammer? Intanto, per capirci, chi è Carlo Canepa? E’ l’investigatore privato protagonista di “Nero cuore”, dodici racconti di Pietro Favari editi da BeaT entertainmentart. E’ un detective di oggi, genovese, ma la professione che ha scelto è soprattutto frutto della sua passione per Philip Marlowe e Sam Spade, gli investigatori creati da Raymond Chandler e Dashiell Hammett, i maestri della narrativa hard boiled degli anni Trenta e Quaranta. Qualche volta, di nascosto, Carlo indossa il trench e il borsalino, come Humphrey Bogart. Chandler sapeva l’altezza e il peso del suo Marlowe: più di un metro e ottanta e 93 chili, che non gli piacciono i musical, preferisce i film di Orson Welles, meglio se diretto da un altro regista. E’ un misantropo, ma anche un misogino. Per questo Marlowe non si è mai sposato. Al contrario di Canepa, che non solo si è sposato ma ha fatto anche una figlia giusto in tempo prima di separarsi dalla moglie Marta. Lui la tradiva, lei lo seguiva di nascosto per scoprire l’amante e così ha imparato a pedinare. Il suo primo caso di adulterio. E così ha iniziato il mestiere di detective e ha aperto la Global Investigation, diventata in poco tempo la principale agenzia investigativa di Genova. Carlo invece ha incominciato su incarico di un suo vecchio amico, penalista di successo, che gli ha affidato qualche lavoretto di investigazione e di ricerca per il suo studio. Prima, Carlo aveva viaggiato all’estero sopravvivendo con piccoli traffici non sempre limpidi. Tornato in Italia, aveva scelto di far diventare una professione la sua passione per i romanzi e i film con i suoi eroi, i detective. Carlo ha da un po’ superato la soglia dei cinquant’anni, più anziano dunque del suo mito Marlowe, che non invecchia e ne ha sempre trentotto. Nel primo racconto, “Cuore nero”, il cattivo che deve scoprire e affrontare, Marco, morirà prima di incontrarsi con lui e ha più o meno l’età di Carlo ma passioni ed esperienze diverse dalle sue. E’ stato in Africa dove ha compiuto le atrocità per cui è pagato un mercenario come era lui e le sue passioni non sono letterarie come quelle di Carlo ma piuttosto legate alla disco music della sua giovinezza. Nel racconto “Le cognate” incontra per la prima volta la fantozziana famiglia Parodi, elemento comico che ritorna in “La guerra dei Parodi”, in “La mucca pazza” e “La finestra sul carruggio”. A Genova il carruggio è una strada stretta, a volte strettissima, del medievale centro storico che impedisce la circolazione delle auto. Nel racconto Filippo e Pia Parodi sono convinti di rivivere un film di Hitchcock, “La finestra sul cortile”, e di essere stati i testimoni di un delitto di sangue compiuto da un vicino. Nelle sue indagini a Carlo capita di essere coinvolto in qualche omicidio. Come in “L’amnesia”. Il suo cliente ha perso la memoria ma con l’aiuto di Carlo la ritrova e scopre anche chi è stato l’assassino della moglie. In “La centuria nera” all’apparenza il delitto sembra quello dell’uccisione di un anziano gay, ammazzato da un occasionale amante. Poche righe nella cronaca nera di un quotidiano. Carlo non si fida delle apparenze e delle soluzioni facili e scopre che l’omicidio è avvenuto per antiche vicende di violenza all’interno di un gruppo di estrema destra degli anni Sessanta e Settanta.
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