L'educazione della volontà - Edizione Illustrata
- Autore
- Enzo Bonaventura
- Editore
- P
- Pubblicazione
- 12/02/2019
- Categorie
La presente edizione è corredata da quattordici illustrazioni inedite.
Questo testo venne elaborato per partecipare al concorso che Touring Club indisse nel 1927 in ricordo di Luigi Brioschi, da poco defunto, che fu alpinista e magnate. A lui è intitolato un rifugio sulla Grigna settentrionale a 2410 metri di quota. Bonaventura vinse il concorso in questione a pari merito con Giulio Cesare Ferrari, fondatore della Rivista di Psicologia.
In pratica questo lavoro è un riassunto delle vedute delle scuole psicologiche dell’epoca, che servono da premessa per formulare una serie di indicazioni utili a rafforzare la volontà. Non a caso, ovviamente, al centro del discorso sullo sport come mezzo di autodisciplina e di costruzione della personalità tramite lo sforzo fisico, l’autore pone proprio l’alpinismo, sport praticato dall’autore stesso. Appare decisamente datato il discorso conclusivo, a corollario della parte più interessante, sulla disciplina volontaria nella vita morale.
Dall’incipit del libro:
«La volontà, potenza creativa, che ci assomiglia al supremo Fattore, e principio di morale eccellenza, conferisce all’uomo il principato della natura, e gli porge i mezzi di conoscerla e trasformarla, onde stabilire il suo proprio imperio».
Queste auree parole, dovute alla penna di uno dei più forti pensatori italiani, Vincenzo Gioberti, dovrebbero essere scolpite nella mente e nel cuore dei giovani, per assurgere al valore di un programma di vita. La volontà infatti distende il suo potere sopra tutte le altre potenze dello spirito; nè vi è ingegno che possa sperar d’innalzarsi a conoscere gli eterni veri, nè fantasia che sappia creare opere di sovrana bellezza, nè abilità che possa diventar feconda di pratici risultati, se una robusta volontà non sorregga l’animo e lo guidi verso le sue méte. Alla radice di tutte le conquiste del progresso civile, come di tutte le virtù morali onde lo spirito umano s’illumina e si sublima, che altro troviamo se non la pazienza e la tenacia, lo spirito di iniziativa e la costanza nei propositi, il dominio delle passioni e l’attenta concentrazione del pensiero, la fermezza e l’abnegazione, cioè, in una parola, la volontà?
Questo testo venne elaborato per partecipare al concorso che Touring Club indisse nel 1927 in ricordo di Luigi Brioschi, da poco defunto, che fu alpinista e magnate. A lui è intitolato un rifugio sulla Grigna settentrionale a 2410 metri di quota. Bonaventura vinse il concorso in questione a pari merito con Giulio Cesare Ferrari, fondatore della Rivista di Psicologia.
In pratica questo lavoro è un riassunto delle vedute delle scuole psicologiche dell’epoca, che servono da premessa per formulare una serie di indicazioni utili a rafforzare la volontà. Non a caso, ovviamente, al centro del discorso sullo sport come mezzo di autodisciplina e di costruzione della personalità tramite lo sforzo fisico, l’autore pone proprio l’alpinismo, sport praticato dall’autore stesso. Appare decisamente datato il discorso conclusivo, a corollario della parte più interessante, sulla disciplina volontaria nella vita morale.
Dall’incipit del libro:
«La volontà, potenza creativa, che ci assomiglia al supremo Fattore, e principio di morale eccellenza, conferisce all’uomo il principato della natura, e gli porge i mezzi di conoscerla e trasformarla, onde stabilire il suo proprio imperio».
Queste auree parole, dovute alla penna di uno dei più forti pensatori italiani, Vincenzo Gioberti, dovrebbero essere scolpite nella mente e nel cuore dei giovani, per assurgere al valore di un programma di vita. La volontà infatti distende il suo potere sopra tutte le altre potenze dello spirito; nè vi è ingegno che possa sperar d’innalzarsi a conoscere gli eterni veri, nè fantasia che sappia creare opere di sovrana bellezza, nè abilità che possa diventar feconda di pratici risultati, se una robusta volontà non sorregga l’animo e lo guidi verso le sue méte. Alla radice di tutte le conquiste del progresso civile, come di tutte le virtù morali onde lo spirito umano s’illumina e si sublima, che altro troviamo se non la pazienza e la tenacia, lo spirito di iniziativa e la costanza nei propositi, il dominio delle passioni e l’attenta concentrazione del pensiero, la fermezza e l’abnegazione, cioè, in una parola, la volontà?
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