La città delle dame
- Autore
- Christine de Pizan
- Editore
- Carocci
- Pubblicazione
- 23/03/2004
- Valutazione
- 1
- Categorie
«Ahimè, mio Dio, perché non mi hai fatto nascere maschio. Tutte le mie capacità sarebbero state al tuo servizio, non mi sbaglierei in nulla e sarei perfetta in tutto, come gli uomini dicono di essere». Partendo dall’amara coscienza dell’esclusione - del sapere del padre, grande scienziato, medico di corte, può "rubare" solo qualche briciola- ma salvandosi dall’abisso del dubbio e della malinconia, Christine de Pizan arriva a porre al centro del suo pensiero e della sua intensa e multiforme attività di scrittrice, che ne fanno una delle personalità più affascinanti dell’autunno del Medioevo, proprio la differenza di genere. Nella Cité des Dames (1405), sotto la guida di Ragione, Rettitudine e Giustizia, sorge una visionaria città fortificata, abitata solo da donne: regine, guerriere, poetesse, indovine, scienziate, martiri, sante. Se i segni del dominio maschile sono presenti nel martirio delle vergini, nel destino di Lucrezia, di Griselda, nella città prevalgono le figure fondatrici- Carmenta romana, che inventò l’alfabeto, Minerva e Aracne, che fecero del tessere un’arte - e le grandi regine, Didone, Medea, Semiramide, Pentesilea, a sfidare, orgogliosamente, una secolare tradizione misogina.
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Recensioni e articoli
“La città delle dame” – Christine de Pizan — Sara
Snocciolando una lista di figure femminili eccelse, la nostra audace autrice crea un libro che possa essere motivante e di conforto per ogni donna; una città dove chiunque che abbia pensato anche per un solo istante “sarebbe stato meglio che nascessi uomo”, possa trovare rifugio e punti di riferimento ai quali ispirarsi. Un libro scritto nel 1405, e di cui si ha certamente tutt’ora bisogno. Leggi tutta la recensione
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