L'arte della vita: manualetto prêt à porter per gente ordinaria

L’Arte della Vita è un’elaborazione esclusivamente personale e il volume qui proposto ha come obiettivo solamente quello di aiutare a trarre delle conclusioni apprezzabili sulle questioni poste dall’esistenza, nonché sulla gestione di questa, per quel che è ovviamente possibile. Conclusioni e pratiche cui giungere naturalmente in completa e beata solitudine. Nessuno, infatti, potrà sostituirsi a voi nelle prassi, nei riti, nella ricerca delle soluzioni che la vostra vita richiede, e nei processi e nei percorsi mentali necessari a fermare le vostre convinzioni e il vostro incedere. Vivere è un’arte, di cui si conoscono solo pochissime regole. In quanto tale, la Vita richiede un enorme contributo creativo e artistico, dove ogni pennellata può essere decisiva e le sfumature dipendono da un’inenarrabile quantità di variabili.
Nessuno ha soluzioni per voi, se non delle generiche informazioni, che ovviamente hanno poca valenza sul piano fattuale e pratico. La vostra vita dovete costruirvela da soli e molto spesso in solitudine. Anzi più si va avanti nel compimento dell’opera più si perfeziona la solitudine. Solo a voi, ad un certo punto, spetterà valutare e decidere se incrinare il pennello a destra o a sinistra e quale pressione dargli.
E gli psicologi? I consulenti filosofici? I counselor? Gli oblati delle varie Chiese e i maestri Massoni? I Maestri orientali? Sono solo interlocutori privilegiati, da cui trarre spunti e indizi per la vostra opera: nulla di più. Tutto, in ogni caso, dipenderà da voi. Solo a voi spetterà decidere per la vostra vita, di cui siete gli unici responsabili. Questi assistenti dell’anima e della vita, infatti, non hanno verità assolute da proporvi e se le hanno stanno mentendo. Sono solo persone che praticano correntemente le problematiche esistenziali, e dunque, hanno una certa dimestichezza con le questioni della vita, ma circa le soluzioni finali e le relative responsabilità, come accennato, sono solo tutte di vostra pertinenza.
Certamente, quando si è ragazzini o inesperti, con poca esperienza dunque, si hanno dei punti di riferimento, dei modelli, dei miti, dei conforti insomma, ma la crescita implica sempre, ad un certo punto, l’abbandono di questi ancoraggi e una prosecuzione della vostra opera in assoluta autonomia.
Ma, allora, perché questo titolo? Nei riti di iniziazione alla conoscenza –in generale accade nella Chiesa e in Massoneria- proprio questa viene decodificata in maniera simbolica e sintetica nel rito di accoglienza. Le conclusioni di un insegnamento, in pratica, vengono infatti segnalate all’inizio del percorso, proprio con il rito di iniziazione. Ovvio che l’iniziato non ne capisce il valore se non dopo aver fatto tutto l’itinerario di iniziazione, che, sviluppato a tappe, a volte dura anche decenni.
Così, in un certo senso, anche qui! L’Arte della Vita è ciò di cui si può trarre a conclusione della lettura di questo elaborato. Certamente, esso non si pone in maniera esaustiva e completa, ma dà le indicazioni essenziali per comporre la propria opera con più pennelli e colori, magari, quelli che si attagliano meglio alla vostra esistenza.
Va da sé che le riflessioni e gli spunti che si potranno trarre da questo lavoro variano da soggetto a soggetto e per giunta da tempo a tempo. Talché, per alcuni questo volumetto sarà addirittura inutile (ma mai fuorviante…) mentre, per altri, determinante e decisivo per le proprie elaborazioni, per le proprie determinazioni. In più, ci sarà chi trarrà insegnamenti sin da subito e chi dopo anni, chi mai.

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