Meine Ehre Eisst Treue: Documenti di Weltanschauung e progetto rivoluzionario (Percorsi della Weltanschauung Vol. 11)

La Seconda guerra mondiale fu una guerra totale e globale sotto ogni aspetto, modificò mentalità, costumi e passioni, costrinse le nazioni coinvolte e un incremento produttivo e bellico senza precedenti nella Storia.
Fu anche una guerra terribilmente moderna nella sostanza con gli straordinari mezzi utilizzati. Soprattutto, e senza alcuna ombra di dubbio, si trattò di una guerra altamente ideologica e vissuta dai protagonisti come tale, perché venne combattuta, fino allo stremo delle forze, nel nome di concezioni del mondo assolutamente contrapposte tra loro, così irriducibilmente avverse da non lasciare intravedere altra soluzione che non fosse la vittoria totale o l'annientamento totale.
Le caratteristiche degli schieramenti in campo determinarono, in maniera più che evidente, il carattere fortemente ideologico dello scontro, tanto da far pensare alle vicende del conflitto come a una logica e tragica conclusione della "guerra europea dei trent'anni del XX secolo".
"Dieser Krieg ist ein weltanschaulicher Krieg" affermava, con estremo realismo e consapevolezza, la propaganda tedesca, proseguendo che non sarebbero mai venute meno le granitiche certezze di combattere per la sopravvivenza del popolo tedesco e per le grandi conquiste civili, sociali e culturali raggiunte dal Nazionalsocialismo di cui tutta l'Europa avrebbe beneficiato; combattere, quindi, non solamente per la Germania, ma per l'intera Civiltà europea.
Per affrontare una simile guerra occorrevano quindi uomini dalla tempra formidabile, altamente motivati e interiormente rinnovati. Soltanto i soldati politici della SS potevano assolvere a quel compito e affrontare le prove più terribili.
Sorti come la guardia del corpo della Rivoluzione, divennero presto la truppa ideologica della nuova Europa.
Attraverso la lettura di questi documenti di eccezionale valore si capiranno i fondamenti della loro formazione ideologica, la densità della loro Weltanschauung e si comprenderà ancor di più la sostanza squisitamente rivoluzionaria del Nazionalsocialismo.
Sulle fibbie dei cinturoni avevano impresso il motto "Il Mio Onore si chiama Fedeltà", ma per loro rappresentò molto di più di un nobilitante motto, perché significò incarnare un esemplare ed eroico stile di vita e di pensiero.

Segnala o richiedi rimozione

Condividi questo libro

Recensioni e articoli

Aggiungi una recensione

Aggiungi un articolo

Non ci sono ancora recensioni o articoli

Altri libri di Autori Vari

Folklore: Antologia del fantastico sul folklore italiano (TrueFantasy)

Folklore: Antologia del fantastico sul folklore italiano (TrueFantasy) di Autori Vari

Venti regioni, venti racconti che ripercorrono tra leggenda e realtà le radici del nuovo fantasy italiano. Un tempo i vecchi raccontavano storie ai nipoti davanti al fuoco. Ma folklore non è un libro per bambini: è un grimorio maledetto, che ci piace immaginare riscoperto dopo tanti anni magari proprio sotto qualche brace. Un'impresa di folli che hanno scovato resoconti di diavoli e streghe e ...

Babbo Natale da ridere

Babbo Natale da ridere di Autori vari Ali Ribelli Edizioni

Quale migliore modo per trascorrere il Natale in lietezza, se non giocando e divertendovi con i vostri bambini? Magari seduti tutt'intorno al camino o all'Albero di Natale a snocciolare aneddoti buffi e tutti da ridere sul rubicondo vecchietto che da sempre dona gioia e regali ai bambini di tutto il mondo? "Babbo Natale da ridere" è un libricino per tutte le età, che farà ridere piccoli e ...

La mobilità sociale nel Medioevo italiano 1: Competenze, conoscenze e saperi tra professioni e ruoli sociali (secc. XII-XV)

La mobilità sociale nel Medioevo italiano 1: Competenze, conoscenze e saperi tra professioni e ruoli sociali (secc. XII-XV) di Autori Vari Viella Libreria Editrice

Conoscere un mestiere, possedere un titolo di studio, disporre delle abilità tecniche di una professione o dell’esperienza maturata in terre lontane erano nell’Italia del basso medioevo non soltanto caratteristiche personali o contrassegni di ruoli sociali: erano anche strumenti da mettere a frutto per migliorare la propria posizione nella società, sia a livello materiale sia a quello della ...

La mobilità sociale nel Medioevo italiano 2: Stato e istituzioni (secoli XIV-XV)

La mobilità sociale nel Medioevo italiano 2: Stato e istituzioni (secoli XIV-XV) di Autori Vari Viella Libreria Editrice

L’ipotesi di ricerca che il volume sottopone a verifica individua nei primi decenni del Trecento una sorta di tornante, in cui le dinamiche socio-economiche, fino ad allora preponderanti nel definire le opportunità di mobilità, cedono il primato al fattore politico-istituzionale, ovvero al protagonismo delle nuove e più ampie formazioni che vanno adesso prendendo piede. In questa chiave la ...

La mobilità sociale nel Medioevo italiano 3: Il mondo ecclesiastico (secoli XII-XV)

La mobilità sociale nel Medioevo italiano 3: Il mondo ecclesiastico (secoli XII-XV) di Autori Vari Viella Libreria Editrice

La capacità della Chiesa e delle sue risorse materiali e immateriali di cambiare le condizioni sociali colpiva gli uomini del Medioevo, e viene sostenuta da molti storici. Il volume analizza dunque la natura e l’effettiva consistenza di quello che è considerato un classico canale di mobilità sociale a disposizione della società medievale. In che modo una carica ecclesiastica influiva sulla ...

La mobilità sociale nel Medioevo italiano 5: Roma e la Chiesa (secoli XII-XV)

La mobilità sociale nel Medioevo italiano 5: Roma e la Chiesa (secoli XII-XV) di Autori Vari Viella Libreria Editrice

I contributi che compaiono nel volume evidenziano bene, anche attraverso l’analisi di alcuni percorsi individuali, come nella Roma dei secoli XII-XV molti esponenti del clero locale siano riusciti a giovarsi in varia misura dei vantaggi offerti loro dal ruolo di centralità che la città aveva assunto come sede della cristianità. Mettendo a frutto il capitale economico, culturale, sociale e ...