Il Nirvana elettrico

“Quale sarebbe stata la sua pena? La storia in ogni istante l’avrebbe potuto cancellare, sbeffeggiare o umiliare. L’avrebbe potuto sacrificare alla mancanza di scrupoli di qualche inutile vincitore di turno, qualche piccolo prepotente, così folle da credere di poter dominare tutto in un gioco al ribasso, in cui, come sempre, si rischia che alla fine non ci sia nemmeno un vero vincitore. Stava per essere sconfitto da un destino stupido e arido, che nega ogni fiducia e disconosce ogni verità.”

«Le piacerebbe tornare a giocare?»
«Sì, ma non vedo come sia possibile.»
«Viaggiando nel tempo» disse Arpinati.
«Viaggiando nel tempo?» ripeté Enrico.
«Eh già, è una cosa normale.»

Nell’anno 2041 Enrico è un anziano vedovo che, soggiogato dai ricordi, non sa come trascorrere le giornate. Un funzionario comunale gli proporrà allora di viaggiare nel tempo e di usufruire di uno speciale bonus che gli consentirà di ringiovanire di una trentina d’anni. Non potendo tuttavia rivivere la propria esistenza, sarà catapultato nella Bologna degli anni Venti. In una città storica e misteriosa dove, oltre ai gerarchi fascisti, incontrerà delle giovani donne, dei campioni dello sport e un avo. Sarà l’inizio di una nuova esistenza, ma l’inattesa visita di Mussolini che giungerà in città per inaugurare il nuovo stadio, finirà per cambiare le carte in tavola dando vita a un vortice di eventi inaspettati.

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