Corda dopo corda: modo per imparare a suonare la chitarra.

 Sebbene il panorama editoriale italiano e non solo sia ricco di pubblicazioni rivolte a bambini e ragazzi desiderosi di apprendere lo studio della chitarra e molte siano le raccolte di brani musicali per i primi anni di studio, da molto tempo sento l’esigenza, di pari passo col crescere della mia esperienza didattica, di creare, analizzare e organiz-zare materiale musicale secondo precisi obiettivi di apprendimento. La coscienza che il bambino, o il ragazzo, agli inizi dello studio di uno strumento, debba imparare passo passo i segreti della musica e della tecnica, così come poco alla volta impara a parlare, camminare e conoscere, mi ha stimolato a costruire un percorso ideale, un susseguirsi logico e consequenziale di abilità musicali e strumentali da raggiungere affinché l’incontro con la chitarra e i suoni fosse il più possibile sereno e ricco di positività e di piacere. Nella speranza, dunque, che questa guida di viaggio possa essere uno strumento utile in mano ad allievi e docenti, mi permetto di fornire qui di seguito alcune delucidazioni e precisazioni in merito alla successione dei brani ed alle indicazioni di diteggiatura in essi contenute.
Maurizio Baudino
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L’impegno didattico di Maurizio Baudino non è recente e non è occasionale. Inoltre,non rappresenta il frutto di un tragitto istituzionale di studi tout court. Chi,come l’estensore di queste poche righe,ha avuto modo di seguirne in senso globale il percorso formativo,conosce bene la dedizione di Baudino al lavoro didattico. Ne ha sperimen-tato la competenza, l’attenzione acribica al travaglio dei giovani allievi, la capacità di razionale accettazione del carico di fatica umana che comporta l’adesione alle esigen-ze, alle ambasce ed alle proiezioni della coscienza di sé di chi decida di incamminarsi lungo la via dello strumentismo d’arte. In un contesto culturale sempre più suscettibile di usurare non soltanto il significato delle parole, ma financo la capacità di riuscire a trasceglierle, quelle stesse parole, Maurizio Baudino non soltanto non abdica ad es-primersi, ma sceglie di porsi come esempio. E solo chi lavora a diretto contatto con i giovanissimi, sa a quale perspicuità di modelli di riferimento essi anelino. Per un musi-cista che voglia tentare di divenire didatta, altra via non v’é, se non quella di accollarsi lo sforzo e sperimentare la gioia di crescere quotidianamente, onde consentire ai propri discenti di crescere con sé. È una via etica: pertanto, non una via a buon mercato. Anni trascorsi nell’opera di affinamento delle proprie abilità strumentali, anni di viaggi, di mete da proporsi, di ostacoli da sormontare nell’indefettibile impegno dell’autoperfe-zionamento: per onorare la musica, per esplorare una letteratura solistica e cameris-tica ancora in buona misura insondata dagli studi musicologici, per rivelare pubblica-mente un messaggio interiore attraverso il calpestìo dei proscenii concertistici. Tutto questo, unito all’appassionata compulsazione della trattatistica pedagogica ed all’amo-revole esercizio dello studio del lascito didattico dei compositori-chitarristi, da Feran-diere a Bogdanovic, si ritrova, compendiato (ma sarebbe più appropriato dire rifuso), in questo primo volume di Maurizio Baudino. E poiché, per chi scrive, troppo sarebbe agevole, per eccesso di conoscenza dell’autore, individuare nella di lui obiettiva com-petenza scientifica, il glutine culturale del materiale raccolto nella presente pubblica-zione, è preferibile evidenziare, come collante, una rara e inesausta passione educativa.
Giovanni Puddu

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