Ecosistemi letterari: Luoghi e paesaggi nella finzione novecentesca

Cosa ci dice il crescente interesse della critica letteraria per la rappresentazione della natura e per le sue implicazioni etiche? In quali pieghe del discorso narrativo, poetico o cinematografico si collocano le manifestazioni di una sensibilità continuamente rinnovata per le contraddizioni del progresso, per la precaria convivenza tra agenti umani, animali e vegetali? E che tipo di relazioni può instaurare con l’ecocritica la semantica dei luoghi e dei paesaggi che si spiega in un mondo di finzione? Sedici saggi sospesi tra analisi del ‘testo’ e teoria della critica, sollecitati e raccolti da Nicola Turi, tentano di rispondere a questi e altri interrogativi che investono la funzione e gli orientamenti della critica contemporanea, la sua capacità di restituire le forme del linguaggio artistico, e insieme la sua ricorrente tentazione di confrontarsi, come direbbe la Bradamante di Calvino, con «la vita dietro che spinge e scompiglia tutti i fogli del libro».

Nicola Turi è ricercatore di Letteratura italiana moderna e contemporanea presso l’Università di Cagliari. È autore di varie monografie (L’identità negata. Il secondo Calvino e l’utopia del tempo fermo, 2003; Testo delle mie brame. Il metaromanzo italiano del secondo Novecento (1957-1979), 2007; Declinazioni del canone americano in Italia tra gli anni Quaranta e Sessanta, 2011; Giuseppe Dessí: Storia e genesi dell’opera, 2014) e di numerosi altri saggi su autori italiani e stranieri del Novecento.

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