Ad ventum?: Quattro racconti prima di Natale

«Quando Jim mi ha detto che stava preparando una serie di quattro racconti natalizi ho sudato freddo» confessa Guido Cupani, apparente traduttore (o autore?) di questi pezzi. Quattro storie brevissime che è «per lo meno improprio definire “racconti”» e che oscillano fra finzione e realtà, in un complicato gioco di specchi. La lettera a una professoressa, in cui si rievocano episodi di un segreto passato famigliare; l'improbabile recensione di un software per ottimizzare l'acquisto dei regali; un dialogo filosofico attorno a una ben nota mangiatoia; la cronaca di un piccolo incidente domestico che culmina proprio la notte della vigilia: il Natale entra di sguincio in tutti i pezzi, da punti di vista sempre diversi; promessa ineludibile e al tempo stesso non risolta, come sembra suggerire l'ambiguo interrogativo del titolo. E poco importa se «quel che vediamo è soltanto una sezione della storia, evocata per implicazione»: ogni altro approccio, afferma l'autore, tradirebbe lo spirito dell'avvento, «per definizione l’attesa di qualcosa che è già avvenuto». Da leggere col contagocce, una storia alla settimana.

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