La sfumatura rossa della tenebra (FantasyBorn)

Quando comincia a sfogliare le pagine di un libro, il cui titolo sottintende una trama fantastica, il lettore moderno, nella grande quantità di letture a cui i nostri giorni lo hanno abituato, si aspetta di trovarvi qualcosa di già letto pur conservando la speranza di sorprendersi. Ebbene, il romanzo di Simona Porfido gli consegna una sorpresa. Dalla sua penna si liberano storie, anche se in parte ricalcate su leggende, che tracciano nuove visioni di un mondo parallelo. I suoi personaggi si muovono con disinvoltura nella quotidianità dei nostri giorni, vestiti della loro eternità, grondanti di un tormento tangibile che li sospende tra il desiderio di mortalità e l'agonia tensiva e sublime di una non-vita. Le immagini scorrono, nell'interpretazione del lettore, nitide e densamente reali, a volte accarezzandolo con descrizioni delicate, altre scuotendone i brividi con pennellate feroci ma bellissime. Sembra quasi di essere lì, nella corsa disperata di Victor verso la morte, sul suo cavallo mutilato o di sentire lo sguardo perverso e lussurioso della Contessa Sanguinaria. Il tutto legato da un filo di antica e insondabile magia con la quale Regina muove le sorti, intreccia le passioni, scandaglia le paure. Questo libro è una stanza segreta a cui chiunque può accedere, se ha abbastanza paura da scrutare dal buco della serratura senza varcarne mai l'uscio, ma anche con la necessaria curiosità che serve per non distogliere lo sguardo. Sotto i vostri occhi la tenebra si squarcia lasciando alla sua sfumatura il compito di indicarvi il sentiero di un luogo da cui non si torna.

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