Giobbe: Romanzo di un uomo semplice

Mendel Singer è un povero ebreo che insegna la Torah ai bambini in uno sperduto villaggio della Volinia. È un uomo semplice e pio, dotato di una fede incrollabile e di un imperturbabile spirito di rassegnazione di fronte alle sventure della vita: la nascita di un figlio storpio e idiota, l’arruolamento del primogenito nell’esercito russo, la partenza del secondogenito per l’America, la scoperta che la figlia se la intende con i cosacchi. I disegni di Dio sono imperscrutabili, ma la capacità di sopportare il dolore non è inesauribile nemmeno per Mendel. Perché il Signore non allontana il male dal suo servo devoto? Perché proprio lui e non altri viene messo alla prova? Sopraffatto dalle tragedie che continuano ad abbattersi sulla sua famiglia, Mendel cede infine alla disperazione e, come un moderno Giobbe, sfida il Dio da cui si sente perseguitato. A riconciliarlo con l’Onnipotente sarà proprio Menuchim, il figlio negletto, il reietto: grazie a lui Mendel potrà conoscere di nuovo la gioia e la consolazione. Pubblicato nel 1930, Giobbe ha il respiro di una parabola in cui risuonano la sapienza delle Scritture e la violenza della Storia e in cui si perpetua il mito dell’ebreo senza patria, fedele custode della tradizione contro le sirene della modernità.

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