MANÙ DORME SOTTO I PONTI: Filastrocca ad uso della borghesia buona e illuminata *

MANÙ DORME SOTTO I PONTI: Filastrocca ad uso della borghesia  buona e illuminata *
Autore
Mimmo Mòllica
Pubblicazione
08/06/2019
Categorie
Mimmo Mòllica 'traduce' in filastrocca «L’infanzia tradita di Manuel. A 10 anni già un clochard», titolo di un toccante articolo pubblicato su La Stampa da Lodovico Poletto. Manù dorme sotto i portici, mangia sotto i portici e al mattino, quando il traffico inizia a farsi intenso e il rumore troppo forte, si alza e trascina la sua giornata avanti e indietro per la città. Manuel è l’unico bambino della città che non ha una casa, e nemmeno una baracca con una stufa e un letto dove andare a dormire quando la temperatura, di notte, scende sotto zero. Il suo tetto è il porticato di un palazzo a due passi dal centro.

«Ma andiamo via presto. Ci hanno detto che qui non possiamo restare». «Per trovarli bisogna andare di notte. Quando anche i pusher hanno lasciato i giardini lì vicino, i negozi sono chiusi e l’unico bar che resiste è ben lontano. Una sera di venerdì, faceva freddissimo, Manuel e la mamma si sono alzati e sono andati a cercare un bar aperto per scaldarsi un po’. Li han visti tornare verso il giaciglio, spostare le pentole, le bottiglie e infilarsi sotto quel copriletto senza dire una parola, come fantasmi. Il mattino dopo erano già spariti».

E poi Manuel a scuola andrà?
Chi lo accudirà al mattino?
Ed i compiti farà?
Chi mai gli darà un bacino?

E chi lo accompagnerà?
Dove tiene il grembiulino?
Dove tiene le matite,
dove i sogni di bambino?

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