Le false confidenze

In questa commedia rappresentata per la prima volta nel 1737, le vicende dei numerosi personaggi si intrecciano in un susseguirsi di intrighi, parole non dette che generano confusione, ambizioni e amori.
Tematiche che ben si accordavano con la società francese dell’epoca e che, per la loro attualità, hanno garantito a Marivaux la fama che tutt’oggi detiene.
Superficialità, menzogne, amore vero e passioni asservite al denaro, questi i temi su cui l’autore invita a riflettere, mettendo in scena le avventure di Dorante, giovane virtuoso ma povero, del diabolico servitore Dubois e dell’affascinante Araminte, vedova ricchissima e affascinante.
“Non avete beni? Il vostro bell’aspetto, è lì il vero tesoro! Giratevi un po’, che voglio esaminarvi ancora; suvvia. Andiamo, Signore, volete scherzare? A Parigi non lo si trova un uomo con le vostre peculiarità; il vostro aspetto merita i più grandi onori… credetemi, la nostra impresa può solo essere coronata dal successo; già mi sembra di vedervi in maniche di camicia nelle stanze della Signora”

Pierre Marivaux (1688-1763) è stato un commediografo del Settecento. Ha scritto per la Comèdie Française e per la Comèdie Italienne. Si è occupato anche di romanzi, tra cui La carrozza impantanata (1714).
Tra le sue opere ricordiamo: L’amore e la verità e Arlecchino educato dall’amore (1720).

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