La Dama di picche

La Dama di picche somiglia più alla sceneggiatura di un film che ad un romanzo, anche se alle parti di azione sono intercalati spesso i ricordi e le riflessioni del protagonista.
Non è un giallo, anche se c’è un omicidio ed una banda di delinquenti, ma è il racconto di una persona normale con una vita normale, che in un breve periodo della giovinezza, verso la fine degli anni '950, va in depressione e si caccia in una serie di guai, rischiando addirittura di essere ucciso da una banda di malfattori. Sullo sfondo, Genova e le colline nei dintorni.
Emergono qua e là i riferimenti alle auto ed alle moto dell’epoca, per i quali l’Autore ha una particolare passione.
La narrazione si alterna tra l’azione presente ed i flashback sulla storia vissuta dal protagonista.
I vari personaggi sono appena tratteggiati, ciascuno di essi esiste perché entra in rapporto con il protagonista, Ugo. Fa eccezione la breve parentesi sull’Azienda comunale, che vuole essere una caricatura in cui alcuni piccoli vizi della politica vengono ingigantiti e ridicolizzati.
Infine il cerchio si chiude, molti anni dopo, con il “pellegrinaggio” di Ugo nei luoghi della sua avventura giovanile.


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