La casa e la famiglia di Masaniello (Ricordi della storia e della vita Napoletana nel Secolo XVII)

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La casa e la famiglia di Masaniello (Ricordi della storia e della vita Napoletana nel Secolo XVII)
Autore
Bartolommeo Capasso
Editore
Youcanprint
Pubblicazione
08/07/2019
Categorie
Tommaso Aniello d'Amalfi, meglio conosciuto come Masaniello (Napoli, 29 giugno 1620 – Napoli, 16 luglio 1647), fu il principale protagonista della rivolta napoletana che vide, dal 7 al 16 luglio 1647, la popolazione della città insorgere contro la pressione fiscale imposta dal governo vicereale spagnolo. Nella vita di questo personaggio non è sempre facile distinguere gli avvenimenti realmente accaduti da quelli elaborati dal mito storiografico.
Quella di Masaniello non fu una rivolta antispagnola e repubblicana, come avrebbe voluto la storiografia dell'Ottocento che, profondamente influenzata dai valori risorgimentali, vedeva in lui un patriota ribellatosi alla dominazione straniera. Le cause degli eventi del luglio 1647 risiedono esclusivamente nella specificità politica, economica e sociale della Napoli spagnola nella prima metà del Seicento.
La rivolta fu scatenata dall'esasperazione delle classi più umili verso le gabelle imposte dai governanti sugli alimenti di necessario consumo. Il grido con cui Masaniello sollevò il popolo il 7 luglio fu: «Viva 'o Rre 'e Spagna, mora 'o malgoverno», secondo la consuetudine popolare tipica dell'Ancien régime di cercare nel sovrano la difesa dalle prevaricazioni dei suoi sottoposti. Dopo dieci giorni di rivolta che costrinsero gli spagnoli ad accettare le rivendicazioni popolari, a causa di un comportamento stravagante, frutto di una strategia mirata, volta a fargli appunto 'fare pazzie', Masaniello fu accusato ufficialmente di pazzia ed ucciso per volere del viceré, di alcuni capi popolari e di una piccola parte della plebe.
Nonostante la breve durata, la ribellione da lui guidata indebolì il secolare dominio spagnolo sulla città, aprendo la strada per la proclamazione dell'effimera e filofrancese Real Repubblica Napoletana, avvenuta cinque mesi dopo la sua morte. Questi eventi, visti in un'ottica europea, vanno comunque inquadrati all'interno della cornice della guerra dei trent'anni e la tradizionale rivalità tra Spagna e Francia, anche per il possesso della corona di Napoli.
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Bartolommeo Capasso (Napoli, 22 febbraio 1815 – Napoli, 3 marzo 1900) è stato uno storico e archivista italiano.
Nel 1876 fondò, assieme ad alcuni studiosi, quali Camillo Minieri Riccio e Giuseppe de Blasiis, la Società napoletana di storia patria, ente che presiedette, ininterrottamente, dal 1883 sino alla morte. Dal 1882 fu Direttore soprintendente dell'Archivio di Stato di Napoli.

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