Il bacio della mantide: Rose e veleni per il maresciallo Bonanno

L’affascinante Agatina Barresi, detta la Catanisa, è sposata con Cristenzio Marchiafava, rampollo di una ricca famiglia nobiliare di Villabosco. Dopo aver a lungo accarezzato il sogno di divenire madre, ha dovuto arrendersi. Da quel momento la convivenza tra i due ha assunto il peso di una condanna, tenuta insieme dalla necessità di salvaguardare le apparenze. Fino a quando la Catanisa esplode due colpi di pistola contro il marito la sera che un romantico velo di neve è sceso su Villabosco, sconvolgendo l’atmosfera perfetta di una romantica serata che il maresciallo Saverio Bonanno sta trascorrendo in compagnia della bella Rosalia Santacroce, sensibile assistente sociale. A Bonanno non piacciono le persone arroganti, men che meno quando hanno i santi in paradiso, e se il suo fiuto gli suggerisce che c'è del marcio va a muso duro. Contro tutto e tutti. Tanto più che per pudore o coda di paglia, il professor Marchiafava tiene bordone dal letto d'ospedale alla consorte. Quando i suoi peggiori presentimenti si avverano, Bonanno non si stupisce, ma c’è in gioco il buon nome dell'Arma da tutelare, e la pistola d’un carabiniere da ritrovare. Una pistola che spara e uccide tutti quelli che incontra sulla sua strada. Siciliani e albanesi. Quale mano preme il grilletto? A Bonanno spetta sbrogliare la matassa, mentre sotto il cielo dell’isola seguiamo anche le vicissitudini di un ragazzino kosovaro, Mishna, costretto in fretta e furia a diventare adulto per colpa di belve senza scrupoli che stuprano, saccheggiano, uccidono senza mai volgere lo sguardo al cielo. Mishna ha un paio di stivali da recuperare e deve portare a compimento la propria missione. Ne va del suo onore. Ma l’innocenza non potrà mai più recuperarla. Come lui tanti altri bambini nel Kossovo.
Una nuova, intrigata indagine, per il maresciallo dalla scorza dura e il cuore di panna, come sempre affiancato dal fidato brigadiere, Attilio Steppani e dal carosello di personaggi che abbiamo già conosciuto nei precedenti romanzi.

Roberto Mistretta, vincitore della 40° edizione del prestigioso Premio “Alberto Tedeschi” Giallo Mondadori, con La profezia degli incappucciati, primo siciliano ad aggiudicarsi tale riconoscimento, vive e lavora a Mussomeli (Cl), la Villabosco dei suoi romanzi. Laureato in Giornalismo, scrive per il quotidiano La Sicilia. Ha curato l’inchiesta sul Giallo siciliano con interviste a Santo Piazzese, Gaetano Savatteri, Domenico Cacopardo, Ottavio Cappellani, Andrea Camilleri e altri autori. E’ autore del radiodramma Onkel Binnu sulla cattura di “zio Binnu” (Bernardo Provenzano), trasmesso con successo dalla WDR di Colonia nel 2008 e replicato a settembre 2018. E’ autore dei volumi: Giudici di frontiera, con prefazione di Giancarlo De Cataldo, raccolta di interviste a magistrati impegnati in prima linea nella lotta alla mafia; Il miracolo di don Puglisi, che racconta la conversione di Giuseppe Carini, oggi testimone di giustizia, avvenuta grazie al parroco di Brancaccio; Rosario Livatino: l’uomo, il giudice, il credente, una completa biografia del giudice ragazzino assassinato dalla mafia; Il titano di pietra/Mussomeli e il suo castello, con foto del Maestro Melo Minnella. E’ autore della serie del maresciallo Saverio Bonanno tradotta con successo in Austria, Germania e Svizzera e riproposta in Ebook, a maggio 2018, dal suo editore tedesco, la Luebbe di Colonia. Con questa casa editrice, ha pubblicato: Il maresciallo Bonanno/Un’indagine siciliana e Il canto dell’upupa (finalista a Salernoir 2019).

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Giorgio Santonocito

Si tratta dello stesso romanzo, scritto sempre da Roberto Mistretta, pubblicato nel 2009 con il titolo di Il Diadema di Pietra Giorgio Santonocito

Si tratta dello stesso romanzo, scritto sempre da Roberto Mistretta, pubblicato nel 2009 con il titolo di Il Diadema di Pietra edito da Cairo Editore. State attenti a non avere fregature come è successo a me. Soldi Buttati. Lo stesso libro é pubblicato da due editori diversi e con titoli diversi. Una cosa che non mi era mai capitata. credo che un agente letterario all'altezza, eviterebbe questi lati negativi per uno scrittore che narra vicende di mafia e delinquenza. Sono cose che non si fanno per rispetto dei lettori che pagano per leggerti. Cosi si allontanano.

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