Il cacciatore di orizzonti

Ormai marinaio e padrone marittimo, il giovane Geppin da Moneglia diventa cacciatore di orizzonti sempre più lontani. Studia di notte per diventare capitano di lungo corso, poter affrontare gli oceani e doppiare un giorno Capo Horn, il mito, la gloria e la paura di chi va per mare. E intanto naviga nel Mediterraneo con i tre vagabondi del porto di Genova che nessuno voleva a bordo e che lui ha raccolto come primo equipaggio della sua tartana: Toni e Battì, i due fratelli senza famiglia, e Gu, il negro, rimasto solo durante il viaggio della speranza dalla costa africana.
Scrutando quel mare che gli è entrato dentro, nell’anima, nel naso, negli occhi, nelle orecchie, Geppin naviga e salva schiavi in fuga, affronta i pirati che a quel tempo dominavano i mari, conosce il corsaro Bavastro, mito genovese realmente esistito, e incrocia, verso la Grecia, una goletta che appare in piene vele ma senza marinai... E di tutto scrive nelle lettere alla sua Luigia, che diverrà sua moglie, la cui esistenza è attesa e sguardo, anche per lei, all’orizzonte.
Il secondo capitolo della vita avventurosa di Giuseppe Vallaro di Moneglia, padrone di barchi, di onde e di vento, protagonista della grande epopea ottocentesca dei marittimi liguri e cacciatore di orizzonti irraggiungibili.

Mario Dentone (Chiavari 1947) vive a Moneglia. Ha collaborato con le cattedre di Storia del Teatro e dello Spettacolo, e Lingua Italiana, presso l’Università di Genova. Collabora con le pagine culturali de «Il Secolo XIX» con racconti di tradizioni e personaggi della Riviera Ligure. Con Mursia ha pubblicato Il padrone delle onde (Premio Carlo Marincovich 2011 per la narrativa di mare), Il cacciatore di orizzonti (2012) e nel 2014 Il signore delle burrasche, la trilogia che ha per protagonista Geppin di Moneglia. Nel 2016 ha pubblicato La Capitana - 1. L’ammutinamento, primo romanzo della serie marinaresca che ha per protagonista Elisa Luce e nel 2019 La Capitana - 2. L’orgoglio del mare.

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