La pelle del mostro
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CONTIENE SCENE ESPLICITE - CONSIGLIATO A UN PUBBLICO ADULTO
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Presi il mio equipaggiamento e iniziai a trasferirlo sul mio barchino. Del serpente si sarebbero occupati gli uomini di Sephiran, grazie al cielo. Scuoiarne uno non era molto simpatico.
«Non intendi reclamare questa pelle, Raina Tempest?» chiese una voce divertita, dalla banchina.
Alzai lo sguardo.
Argent Sephiran stava seguendo le operazioni attorno alla nostra preda, le braccia incrociate sul petto e un mezzo sorriso sul volto.
Mi inchinai.
Sephiran mi chiamò con un dito.
Merda, pensai, ora che cosa succede?
Saltai sulla banchina, rassegnata a perdere il mio nuovo posto di lavoro.
Mi inchinai di nuovo. «Signore?».
Lui indicò il serpente con un cenno del capo. «Sul serio. Non reclami questa pelle?».
«È di Jayde».
«Sì? È stata lei a finirlo?». Un altro gesto nei confronti del serpente. «È stata lei a colpirlo all’occhio? A portare quel colpo da maestro?».
Sospirai. «Sta imparando».
«A me pare che stia rischiando la buccia per l’unico motivo di irritare la sua matrigna. Ma ammetto che irritarla può essere divertente».
«Vuole conquistarsi il suo posto».
«E anche oggi è finita in acqua» puntualizzò lui.
«Sa nuotare» dissi, prima di riuscire a trattenermi. Poi sospirai di nuovo. «Ma sono sicura che lei ha presente meglio di me che cosa sa o non sa fare Jayde».
Sephiran mi rivolse una lunga occhiata, che mi guardai bene dal ricambiare.
«La cosa interessante sembra un’altra. Che cosa sai o non sai fare tu. Ammetto che, se mia figlia non avesse scavato, mi sarei bevuto la storiella della Lontra. Fammi un favore...»
Ci siamo... qua è dove mi gioco il lavoro e forse anche la buccia.
«...Fatti dare una tuta con le mie insegne. Non voglio che mentre voi ragazzine siete a giocare nei canali vi metta gli occhi addosso qualche malintenzionato».
Inarcai un sopracciglio, ma non commentai. Quale malintenzionato se la sarebbe presa con due “ragazzine” con degli arpioni in mano? Ma forse il messaggio era un altro ed ero io a non capire.
«Sissignore» dissi.
Lui annuì e mi lasciò sulla banchina.
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