Neanche gli Illuministi emettono più fattura

Nacque per caso l'idea di mettere insieme una raccolta di situazioni in cui il non-sense si fondesse col gioco di parole, portando al rovesciamento di una realtà nella quale sia il mondo ad adattarsi al linguaggio e non viceversa.
Ad ognuno degli undici racconti corrisponde una differente situazione, che rappresenta il vero unico punto fermo attraverso il quale al lettore è consentito un appiglio narrativo: un appartamento, una telecronaca, un bar, un sottomarino..., dove anche il fattore tempo appare come elemento del tutto ininfluente, e nel quale si muovono uno o più protagonisti, i quali si trovano a fare i conti con una realtà in continuo divenire, farcita di personaggi dalla natura più imprevedibile e mutevole: oggetti, persone, concetti astratti.
Il linguaggio è un uso ricreativo della parola, dove la grammatica, non più una rigida gabbia, divenga un sistema di regole del quale farsi beffe, aprendo un enorme spazio da gioco. La formula è dunque quella di giocare con la metrica, la punteggiatura e la morfologia delle parole, mettendo a frutto la lezione Patafisica nel prendere in giro tutto ciò che è empirico e demolire sistematicamente chi si prende troppo sul serio.

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