La lavatrice di Cleva

Nel futuro, anno imprecisato, si sperimenta una nuovissima lavatrice e il test avviene con il lavaggio di un reggiseno.

Il particolare indumento è stato scelto poiché, “desiderio sia degli uomini che delle donne, nel corso della sua storia è stato sviluppato in maniera tale da essere la sintesi di tutte le materie che gli utenti indossano, così da esplicitare il desiderio tra i due sessi.”

Il prototipo usa con un processo innovativo, la radioattività dell’alluminio, talmente nuovo che improvvisamente il prezioso elettrodomestico scompare, catapultato da chissà quale reazione chissà dove nello spazio e chissà quando nel tempo.

Se lo ritrovano sulla spiaggia della loro isola Cleva e Fredo, che vivono un’esistenza priva di problemi, ignari di tutto, anche dell’esistenza del reggiseno, figuriamoci di una lavatrice.

Dopo di che avviene di tutto: tradimenti, dee che parlano dall’al di là, robot spediti nel passato, entrata in campo dell’esercito di invasori, fino a un finale dalle tinte rosa-comiche.

Insomma, non manca nulla per rendere gradevole e colmo di suspense questo racconto lungo o romanzo breve. Gli autori, coppia ormai affiatata nello scrivere a più mani (vedi Realitas), riescono a fare a meno di scene inutili, lasciando al lettore il compito di costruire le liaison tra un evento e l’altro.

Il disegno in copertina è di Roberta Franz.

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